Pia, la centenaria del pedale
Appassionata di ciclismo, ha fatto festa tra i campioni al Marinaio
TRENTO. Un giorno sì e uno no va al Marinaio e ordina panino con il lardo e un bicchiere di Traminer, come antipasto, uno "sprizòn" se è sera. Per festeggiare i suoi primi 100 anni Pia Leonardi, di Gazzadina, non avrebbe potuto scegliere nessun altro locale. Così ieri si è presentata puntuale, alle 10, sotto braccio al figlio Gianni Molignoni: «L'è el me badante», sorride.
Ad attenderla il titolare, Giovanni Groff, con la moglie Luisa, i figli Elisa e Luigi (che le ha servito il suo spuntino preferito). Tutti ormai di famiglia con Pia. Ma c'era anche mezzo mondo del ciclismo trentino, con in testa il presidente Giuseppe Zoccante, l'azzurra Luisa Tamanini e il campione di ciclocross Cipriano Gottardi. Sono i suoi beniamini e lei la loro "mascotte". «Varda chi: gh'ho lo stemma dei Forti e Veloci», dice fiera esibendo la spillina rossa al bavero con il diavoletto d'oro consegnatole due anni fa come socia benemerita. Il figlio Gianni è un grande appassionato di corse, è vicepresidente del Club ciclistico Francesco Moser (ieri il "Checco" non c'era, ma ha fatto una telefonata per gli auguri) e lo vedi scritto e dipinto alle gare organizzate da diverse società del pedale, dal Gardolo al Veloce club.
«Sono nell'ambiente da 30 anni e l'ho "appassionata" anche lei», dice il "Giannino", come lo chiamano gli amici. Pia lo guarda tutta contenta, fasciata da un bello scialle rosso traforato sopra il cappotto marrone: «Mi piacciono tutti gli sport, in special modo il ciclismo. E guardo sempre l'Itas, in tv. Ma quelle che ballano non mi piacciono». Niente soubrette, solo garretti che macinano chilometri o schiaffi al pallone.
Ma qualche anno fa Pia non si accontentava del video. «La conosco da quando avevo 8-9 anni», dice Luisa Tamanini. «Il Giannino era consigliere del Villa Lagarina e portava spesso la Pia, che mi faceva il tifo. Era venuta anche al campionato italiano...». E Giovanni, papà dell'atleta: «Una volta ci ha accompagnato a Pesaro e abbiamo dormito in macchina...». Cosa volete che fosse per una ragazza di "soli" 80 anni. I poster di Luisa? «Fra un po' sarò io ad avere il suo: è quasi un mito», dice l'azzurra. «Il lardo come energetico? Certo che va bene: scalda», ride la campionessa, che aggiunge: «Quando Pia viene da noi a Mattarello, dopo pranzo si accende anche una sigaretta».
Fumava le Tre Stelle, ricorda il padre, due pacchetti in settimana e, per l'occasione, gliene danno una anche oggi, ma solo un paio di tiri perché al bar è vietato. E' venuto anche Franco Panizza, in veste non istituzionale ma di amico di famiglia. «Che no i me toca el Patt!», esclama lei addentando il suo panino. L'assessore l'abbraccia in visibilio: «Pane, lardo e autonomia...». Al bancone, Elisa Groff, la guarda affettuosa: «Quando arriva, Pia ti dice sempre: sono felice, sono contenta. E subito dopo: portami il bianco».
E' il momento delle foto: una voce dal microfono richiama l'attenzione: «Un applauso per la signora Pia». La festeggiata viene fatta accomodare su un podio, seduta, circondata da ciclisti, amici e persino dai marinai dell'associazione, con tanto di divisa e bandiera. Zoccante le vuole bene come a una parente: «Una donna eccezionale, con una grande freschezza mentale. E' da sempre una scatenata tifosa di Cipriano Gottardi e non manca mai alla Bolghera».
Al tavolo anche gli amici della Manzoni, l'agenzia di pubblicità del Trentino, allora Alto Adige. «Quando stavamo in piazza Pasi lei abitava sopra di noi e ci portava il caffè tutti i giorni. Poi ci fu un'evoluzione: il Pocket Coffee...», dicono Maria Rosa Zorzi, Fabio Cunego e Marco Iseppi. E' sempre stata un cuore d'oro Pia: «Anche da giovane aveva il pallino degli anziani», dice il figlio. «Li andava a trovare e li aiutava, se serviva anche con qualche soldino».
Le regalano un quadro di Mastro Sette, pure lui tra gli invitati, che raffigura la vite, "albero della gioia". Il perché lo spiega lei: «Bisogna essere sempre contenti. Volerghe ben a tutti, dire ciao anche a chi non conosci». Se volete diventare centenari, prendete nota.