Pergine, due casi di Epatite A alla materna

Il medico: «L’infezione non è però avvenuta nella struttura». Suggerita la vaccinazione preventiva


di Roberto Gerola


PERGINE. Due casi di epatite virale A alla scuola per l’infanzia G.B. Chimelli di viale Petri a Pergine. L’evento si è verificato giovedì scorso e segnalato immediatamente all’Azienda provinciale per i servizi sanitari. «Ma non ci sono preoccupazioni», dice subito il dottor Antonino Vassallo, responsabile della struttura semplice igiene pubblica del Distretto di Pergine. Da noi interpellato dietro segnalazione di un paio di genitori con bambini appunto al G.B. Chimelli, tiene a ricordare che i casi di Epatite A sono molto sporadici in Italia. «Si tratta di una malattia infettiva causata solitamente dal consumo di cibi contaminati».

«In questo caso - dice ancora - è stato accertato che il cibo igienicamente non a posto è stato assunto all’esterno. E’ estremamente difficile che ciò avvenga in una struttura come la scuola materna, visto l’alto livello di igiene esistente».

Quindi assoluta tranquillità per il verificarsi del “caso” e la situazione è totalmente sotto controllo. Con una lettera consegnata a tutti i genitori interessati si suggerisce di effettuare la vaccinazione a partire da oggi pomeriggio negli ambulatori del Servizio igiene pubblica (via San Pietro 2). Il personale è a disposizione a partire dalle 14, oppure si può telefonare (per appuntamento) allo 0461 515200 (dalle 8.30 alle 10.30).

Il “caso” verificatosi aveva per la verità messo in allarme i genitori già la scorsa settimana, ma si erano tranquillizzati dopo la lettera anche della direttrice dell’Asif Chimelli, dottoressa Francesca Parolari, una lettera accompagnatoria nella quale si sottolinea come la manifestazione della malattia non è dovuta a fattori dipendenti dalla scuola e che il personale prenderà tutte le misure per la prevenzione. Il dottor Vassallo precisa poi che «il vaccino proposto contiene il virus dell’epatite A inattivato e viene iniettato per via intramuscolare in unica dose; eventuale ripetizione dopo un anno».

Ricorda inoltre che il vaccino è in genere ben tollerato ed eventuali reazioni (dolore, gonfiore locale e rossore) si risolvono nel giro di 24 ore. Solitamente, i sintomi sono nausea, inappetenza, malessere e febbre; dopo pochi giorni subentra il colorito giallastro della cute o dei soli occhi. Il decorso della malattia (i due bambini colpiti sono stati ricoverati all’ospedale e stanno già bene) è solitamente benigno e la guarigione è completa. Misure di prevenzione: lavaggio delle mani dopo l’uso dei servizi igienici e prima dei pasti, e pulizia giornaliera dei servizi.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Animali

Nel 2024 nati almeno 26 piccoli di orso. Il rapporto completo sui grandi carnivori

La popolazione di lupo si conferma invece stabile. Cresce infine la presenza dello sciacallo dorato. Lo scorso anno complessivamente sono stati 508 i capi di bestiame predati, in gran parte (467) dal lupo. A questi numeri si aggiungono 231 esemplari di bassa corte (galline e conigli) predati dall’orso. Sul fronte della sicurezza stradale, sono stati registrati 15 incidenti con orsi (1 mortale per l’animale) e 8 con lupi