Per un euro mancante deve pagarne 544 di multa 

La storia. Un pensionato trentino aveva ricevuto una sanzione dalla polizia locale e aveva subito versato quanto previsto entro i 60 giorni, ma, per errore del tabaccaio, mancavano le spese



Trento. Pensava di essere a posto, di aver pagato tutto il dovuto per quella vecchia multa. Del resto aveva sborsato 544 euro, come previsto dal bollettino allegato al verbale della polizia locale di Trento Monte Bondone. E invece un pensionato trentino ha visto materializzarsi l’incubo di tutti gli automobilisti in forma di avviso bonario di pagamento di Trentino Riscossioni. Bonario si fa per dire, quanto può essere ipocrita il linguaggio burocratico, visto che chiedeva al pensionato di pagare altri 544 euro mentre in caso contrario avrebbe dovuto versare anche le spese e la mora. E tutto perché il pensionato aveva sì pagato, come previsto dal verbale i 544 euro della sanzione, ma non aveva versato l’euro di spese previste dal bollettino. E tutto non per un errore suo, ma del tabaccaio dove era andato a pagare. Tutto ha inizio Il 19 aprile 2019 il pensionato- riceve un verbale di violazione da parte del Corpo di Polizia Locale di Trento per la somma di euro 544 euro, oltre un euro per spese.

Come tanti di noi avrebbero fatto, il pensionato corre dal tabaccaio per pagare subito e chiudere in fretta la questione. Consegna il verbale, chiede di pagarlo, e su richiesta del titolare della rivendita versa 547 euro (544 oltre 3 di spese).

Torna tranquillo a casa e si dimentica della sanzione ricevuta e del pagamento effettuato. Fino a pochi giorni fa, un anno e mezzo dopo, quando riceve da Trentino riscossioni, per conto della Polizia Locale di Trento, l’“avviso bonario per sanzioni amministrative non pagate”. Dallo stesso capisce che il titolare della rivendita, che pure ha incassato 3 euro per spese, ha versato ai Vigili urbani di Trento 544 euro, anziché 545, omettendo l’euro di spese. La conseguenza è paradossale e sfiora l’assurdo: per aver versato, non per sua responsabilità, un euro in meno deve pagare la somma maggiorata di 544 euro. L’uomo, tra l’arrabbiato e il preoccupato, prova a sentire i vigili urbani che gli rispondono che doveva essere più diligente e attento e verificare che il pagamento effettuato dal tabaccaio fosse corretto. Il pensionato, a questo punto, chiede spiegazioni, ma gli viene risposto che quelle sono le regole, che la vera multa, in realtà sarebbe dovuta essere di 1087 euro e che avrebbe avuto diritto alla riduzione della metà, cioè i 544 euro, solo nel caso in cui avesse pagato tutto entro 60 giorni dalla notifica. Il pagamento, come spiegato dall’avviso bonario, deve essere completo, altrimenti si perde il diritto allo sconto, anche se mancava solo un euro. Ma questo comporta la conclusione ingiusta che un pensionato già colpito duramente una volta ora deve pagare altri 544 euro per un disguido che dipende da altri. L’uomo ha cercato anche di rivolgersi al Comune, ma non ha avuto risposte, così ha deciso di pagare, ma sentendosi una vittima della burocrazia. Così, per un euro mancante per colpa d’altri, lui ce ne rimette più di 500, la metà della sua pensione mensile.













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