Per Luisa Zappini scatta la sospensione obbligatoria
Lo rende noto la Provincia, "atto dovuto a quanto previsto dal contratto collettivo della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa"
TRENTO. "Il primo pensiero è di dispiacere e di vicinanza sotto il profilo umano". Lo afferma, anche a nome della Giunta provinciale, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi ricordando che la privazione della libertà personale è una esperienza estremamente pesante per qualsiasi persona e che da ciò discende un sentimento di vicinanza umana.
"Le regole - aggiunge il governatore del Trentino - devono essere osservate da tutti e va da sé che, qualora dovessero essere confermati in giudicato gli elementi contestati, saranno assunti i provvedimenti che la legge indica per questi casi. L'Amministrazione è disponibile nel fornire tutte le informazioni necessarie a completare le indagini in corso".
Nel frattempo, la Provincia appreso oggi dell’avvenuta adozione, in data 4 aprile 2018, di una misura cautelare restrittiva della libertà personale a carico della dottoressa Luisa Zappini, attualmente in comando presso l’amministrazione provinciale, darà immediata applicazione, quale atto dovuto - acquisito il parere dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, datore di lavoro della stessa - a quanto previsto dal contratto collettivo della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa.
Nello specifico è previsto che in tale evenienza si provveda alla sospensione obbligatoria dal servizio del dipendente con la corresponsione di una indennità alimentare pari al 50% dello stipendio. Ciò per la durata della misura cautelare, cessata la quale l'Amministrazione si riserva di valutare l'eventuale prolungamento della sospensione dal servizio.