Pensioni, la Cgil in piazza: 350 dal Trentino Alto Adige
TRENTO. Erano circa 350 ieri gli iscritti della Cgil che dal Trentino e dall'Alto Adige hanno partecipato alla mobilitazione generale a Torino per le pensioni. Il corteo è partito da Porta Susa e...
TRENTO. Erano circa 350 ieri gli iscritti della Cgil che dal Trentino e dall'Alto Adige hanno partecipato alla mobilitazione generale a Torino per le pensioni. Il corteo è partito da Porta Susa e confluito in piazza San Carlo. «Per cambiare il sistema previdenziale, per sostenere sviluppo e occupazione, per garantire futuro ai giovani»: questi i motivi della manifestazione, proclamata dopo l'esito del confronto con il governo sul tema della previdenza, considerato insufficiente. «Il tema della previdenza resta in campo, sia per quanto riguarda l’età di pensionamento in relazione ai diversi tipi di lavoro e di carriera lavorativa, sia per la costruzione di una pensione di garanzia per i giovani con carriere discontinue», dichiara il segretario della Cgil trentina Franco Ianeselli.
«Diamo un giudizio di grande insufficienza del pacchetto pensioni. La vertenza previdenziale rimane aperta e con questa mobilitazione lo abbiamo ribadito con forza», afferma il segretario della Cgil-Agb Alfred Ebner, « la rivalutazione delle pensioni è un problema sentito anche a livello locale, dove l'inflazione è alta e dove si assiste a un'erosione del potere d'acquisto delle pensioni maggiore che a livello nazionale». Cinque ieri le manifestazioni organizzate dalla Confederazione con lo slogan «Pensioni, i conti non tornano!». «Le rivendicazioni per le quali si è deciso di scendere in piazza, non si limitano solo a bloccare l'innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione, ma soprattutto riguardano il garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, superare la disparità di genere e riconoscere il lavoro di cura, nonché garantire una maggiore libertà di scelta ai lavoratori su quando andare in pensione».