Peculato, assolto l’assessore Trettel
L’amministratore di Ziano era accusato di aver usato sale pubbliche per lesioni private
TRENTO. Era accusato di peculato. In particolare era accusato di aver usato alcune stanze del municipio di Ziano di Fiemme per delle lezioni private ai suoi alunni. Ma per il gup Forlenza il reato non c’è e quindi ha assolto Giorgio Trettel, assessore di Ziano di Fiemme. La vicenda è presto detta. Secondo l’atto di accusa fra il 2006 e il 2010 l’assessore (difeso dall’avvocato Giuseppe Pontrelli)avrebbe usato alcune stanze del palazzo municipale per dare delle lezioni private - lui è professore alle scuole medie - ad alcuni alunni senza aver chiesto l’autorizzazione e senza aver versato il canone giornaliero. Sul fatto aveva indagato in particolare la guardia di finanza e in base alle testimonianze raccolte, Trettel sarebbe stato visto in Comune una decina di volte nel corso del 2010 assieme a degli alunni e per qualche altra volta nel periodo precedente. L’assessore aveva sostenuto di poter provare che nei periodi incidati lui era intento nell’insegnamento in altri luoghi, ma per il giudice l’argomento difensivo viene considerato superfluo visto che «il peculato può commettersi solo ed esclusivamente sul denaro e su altra cosa mobile altrui con esclusione netta delle cose immobili. E quindi usare un luogo pubblico (per giunta sporadicamente) senza versare il canone localizio (ove dovuto) e senza autorizzazione dell’organo preposto (ove richiesta) non è peculato». Da qui l’assoluzione perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato.