Passamani si candida alle «Provinciali»

Levico Terme rimane senza sindaco: domani l’annuncio al consiglio delle nuove deleghe di giunta e delle dimissioni


di Paolo Silvestri


LEVICO TERME. Gianpiero Passamani ha deciso: si candiderà alla prossime elezioni provinciali nella lista dell’Upt. La decisione ufficiale è giunta solo ieri pomeriggio. E domani il sindaco lo comunicherà al consiglio comunale. La città si trova così, solo dopo tre anni e spiccioli dall’elezione, senza il suo sindaco.

Passamani, come è maturata questa decisione che si intuisce essere piuttosto sofferta?

«Sofferta lo è stata davvero molto. Dopo un mese di riflessioni, a fine agosto, avevo deciso di non candidarmi. Poi, dopo alcuni giorni di ferie, sono stato ricontattato. In quel momento ho avuto la sensazione che davvero fosse maturata la volontà di rinnovamento affidandosi a persone che potessero dare una nuova continuità. In quel momento ho ragionato ed ho preso la decisione. Ho sofferto nel parlare con le persone di Levico Terme dove ho vissuto 5 anni da vicesindaco e 3 e mezzo da sindaco. Da loro ho avuto l’indicazione di non candidarmi. Invece fuori ho percepito una grande coesione e dunque la voglia di percorrere questa opportunità per la Valsugana. Ora dovrò convincere loro della bontà della mia scelta».

Dunque una candidatura territoriale nel vero senso della parola...

«Sento la necessità di rilanciare la Valsugana, che non deve essere solo territorio buono per accogliere discariche, inceneritori e acciaierie. In Valsugana, dopo la tragica scomparsa di Lenzi, s’è sentito un vuoto nelle istituzioni. Ecco, io aspiro a portare in Provincia le istanze dei 21 Comuni della Bassa e dei 18 dell’Alta valle».

Domani comunicherà al consiglio le sue dimissioni...

«Ho già incontrato la giunta per definire alcuni assestamenti delle deleghe. Silvana Campestrin, la mia attuale vice, tra un mese metterà alla luce un figlio. C’è necessità di dare continuità al lavoro fino alle elezioni del prossimo maggio. Stiamo definendo i dettagli che comunicherò al consiglio. Poi, a fine seduta, darò le dimissioni da sindaco».

Che Comune lascia ai suoi successori?

«Un Comune nel quale, grazie all’impegni di tutti, giunta e consiglieri, si è tornati a respirare un clima tranquillo. Nel quale sono stati avviati una serie di progetti tali da poter affrontare in serenità, e non mi sembra di esagerare, i prossimi 5 - 8 anni. Sono in corso d’opera o ormai in fase d’appalto tutta una serie di interventi di grande portata per città. Penso alla scuola materna da 5 milioni, alle strade, tutte di grande impatto per la vivibilità di Levico, per altri 3 milioni, alle due centraline per un milione e mezzo e poi ancora ai parcheggi per mezzo milione e alle sale pubbliche per un investimento simile. Credo che, sostanzialmente, basterà lasciar lavorare in tranquillità gli uffici comunali per completare quanto è stato già avviato».

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