Pascoli e contributi, vincono i Berasi
Accolti dal Tar due ricorsi sul mancato pagamento dell’Agea
TRENTO. Il pagamento diretto agli agricoltori delle misure di sostegno individuate dalla politica agricola comunitaria, sono al centro di due ricorsi che sono stati presentati da altrettanti allevatori e accolti dal Tar. Che in questo modo ha annullato i rispettivi mancati accoglimenti della «Domanda unica di pagamento per l'anno 2016». A presentare i ricorsi sono stati Cesare Berasi per l’azienda agricola «Le vii» e Mariano Bersasi per «La villa» e per entrambi il nocciolo riguardava il carico «Uba» ossia il carico di bestiame per ettaro. Carico che secondo l’Agea (l’agenzia per le erogazioni in agricoltura) sarebbe stato inferiore a quanto stabilito. Cesare Berasi ha sostenuto che «la Provincia, su cui insistono i terreni pascolati ha definito il carico minimo di bestiame espresso in unità di bovino adulto (UBA) pari a 0,2 Uba/ha calcolato con riferimento al periodo minimo di pascolamento pari a 60 giorni ridotto a 30 giorni nel caso di pascolo transumante di ovicaprini. Quindi il pascolo doveva ritenersi sufficientemente utilizzato a aprtire da 0,2 per sessanta giorni non invece a 0,2 su base annua come nella fattispecie ritenuto da Agea». E il Tar gli ha dato ragione. Ragione che ha ottenuto anche Mariano Berasi che i pascoli di ha in Abruzzo dove «il periodo minimo di pascolamento è fissato in sessanta giorni con una carico Uba per ettaro pari a 0,1». E con 0,2 come sostenuto dall’Agea.
In entrambi i casi i provvedimenti di diniego dell’Agea sono stati quindi «cancellati» dai giudici amministrativi.