Parco intitolato ad Andreas Hofer 

Toponomastica. Via libera in Commissione cultura anche ai giardini dedicati ad Jan Palach (Centro S. Chiara) e Vittime della Sloi (Via Maccani) L’area verde per l’eroe tirolese vicina alla chiesa di S. Apollinare. La Circoscrizione Piedicastello era contraria: «Meglio personaggi locali»


Gianfranco Piccoli


Trento. Anche Trento avrà nella toponomastica un luogo dedicato ad Andreas Hofer: saranno intitolati all’eroe tirolese i nuovi giardini che si trovano nella zona ovest della piazzetta S.Apollinare, a Piedicastello. Ieri pomeriggio c’è stato il via libera della Commissione cultura del Comune (6 sì, 3 astenuti, un contrario) ed ora manca solo l’ok (scontato) del consiglio comunale, che dovrebbe formalizzare l’intitolazione nella seduta del 7 o dell’8 maggio. Non è questa l’unica intitolazione che andrà ad arricchire la toponomastica del capoluogo: a Jan Palach, martire della libertà contro la repressione sovietica durante la “Primavera di Praga”, sarà intitolato il giardino interno del Centro Santa Chiara, mentre il parco che si trova tra via Maccani e via Guetti porterà il nome di “Vittime della Sloi”, per ricordare tutte le persone che hanno perso la vita dopo aver lavorato nel sito avvelenato di Trento nord.

Andreas Hofer

Si conclude così un percorso partito da lontano. La proposta di dedicare uno spazio pubblico ad Andreas Hofer – Trento è l’unico capoluogo dell’Euregio a non averne ancora uno – risale all’estate del 2011, quando fu approvato un ordine del giorno in consiglio comunale. Si tratta, probabilmente, dell’intitolazione più complessa, considerando che Hofer rappresenta un pezzo di storia in una terra di confine, con tutte le contraddizioni (in termini di sentimenti) che questo comporta. Personaggio che rappresenta più di tutti l’identità tirolese, fa parte della storia del Trentino. Da qui l’idea di dedicargli i giardini in un luogo – Piedicastello - che per la sua collocazione strategia si è intrecciato più volte con le vicende di Hofer e dell’invasione napoleonica.

La Sloi

È di cinque anni fa, invece, la proposta di creare un luogo per la memoria delle vittime della Sloi, la fabbrica dove dal 1939 fino al 1978 vennero utilizzati il piombo tetraetile e altre sostanze altamente tossiche. Un’attività che si è conclusa in modo drammatico dopo l’incendio del 14 luglio 1978 che provocò l’uscita di una nube tossica e la conseguente chiusura dello stabilimento. I giardini che ricorderanno chi ha perso la vita lavorando si trovano proprio a pochi metri di distanza dal sito che ospitava la fabbrica.

Da notare che entrambe le intitolazioni hanno trovato il parere contrario della Circoscrizione Centro Storico- Piedicastello, che nella seduta dell’8 aprile scorso ha bocciato le proposte per Andreas Hofer e Jan Palach. La Circoscrizione avrebbe preferito intitolare i giardini di Piedicastello e di via Maccani-via Guetti a scrittori-scrittrici per l’infanzia oppure a due personaggi strettamente legati alla comunità, come l’ex parroco don Luigi Moresco o al dottor Giuseppe Scoz. Secondo il consiglio circoscrizionale, inoltre, non è opportuno intitolare un giardino pubblico alle vittime della Sloi.

Jan Palach

Ha quasi dieci anni anche la proposta di ricordare Jan Palach, inserita in un ordine del giorno dell’autunno 2011. Proprio quest’anno ricorrono i cinquant’anni della morte dello studente universitario, che il 19 gennaio del 1969 si diede fuoco sulle scalinate del Museo Nazionale di Praga per lanciare un messaggio contro la repressione di Mosca. Palach morì dopo tre giorni di agonia e il suo nome è divenuto icona della lotta per la libertà.

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