Paneveggio, dopo la disco music arriva il raduno con 600 Jeep
Ambiente e turismo. Visit Trentino annuncia trionfante «tre giorni attraverso i sentieri delle maestose Dolomiti» L’appuntamento non ha trovato il sì nel vicino Bellunese. Il presidente del parco Grisotto: «Io non ne so nulla»
Trento. Questa volta a risuonare sulle Dolomiti, nell’area della Tognola a San Martino di Castrozza, non sarà la disco music di Giorgio Moroder, ma il rombo di circa 600 Jeep. Già, nel bel mezzo della discussione su quali eventi sia il caso di ospitare in zone tanto delicate,Visit Trentino si porta avanti e annuncia trionfante il nuovo evento in calendario per quest’estate, ovvero il Camp Jeep 2019: «Si svolgerà a San Martino di Castrozza dal 12 al 14 luglio. Si tratta dell’ evento più importante per gli appassionati Jeep provenienti da tutt'Europa, sesta edizione del raduno monomarca annuale». Insomma si torna a Malga Ces e con avvenimenti dall’impatto ambientale perlomeno discutibile.
Il sito emanazione dell’assessorato al turismo però è lanciatissimo: «Una tre giorni emozionante, dove gli iscritti al Camp Jeep potranno testare l'intera gamma di Suv Jeep, mettere alla prova la propria Jeep nei chilometri dei percorsi off-road nell'area. E accedere a tantissime attività . Nel cuore delle maestose Dolomiti sarà possibile vivere una nuova avventura in puro stile Jeep Jamboree, il più classico dei raduni a stelle e strisce» si rallegra Visit Trentino.
Lo stile Jamboree susciterà le perplessità della presidenza del Parco del Paneveggio? A suo tempo Silvio Grisotto aveva espresso i dubbi del Parco sul concerto di Moroder. Ed ora, dopo che i siti hanno ufficializzato la tre giorni con i mezzi fuoristrada? «Non ne so nulla di questo raduno. Sono via in vacanza, quando torno mi informo» chiosa, scegliendo di non esporsi Grisotto una volta di più tra l’incudine ed il martello. Il Camp Jeep si terrà ai confini dell’ente parco, senza per fortuna violarlo.
Non ha problemi a dire che si tratti di una mossa sbagliata il capogruppo del M5s in Provincia, Filippo Degasperi: «Il cambio di marcia della giunta Fugatti si identifica con la retromarcia. Assistiamo attoniti alla riproposizione di modelli che il Trentino conosce bene perché utilizzati a piene mani tra gli anni Sessanta e Settanta. Ieri le seconde case, oggi l’arrivo di 600 fuoristrada che il prossimo luglio trasformeranno boschi e montagne (patrimonio dell’umanità) in un circuito privato per sfogare pulsioni di cui altrove ci si vergogna. Avevamo puntato sulla leggerezza e sull’unicità della farfalla, sul Trentino come ricarica naturale e ci ritroviamo preda di motori turbodiesel e 4x4 artigliati»chiude Degasperi.
Il Nevegal ha detto no
Va fatto notare che nel vicino bellunese, dove l’evento sembrava dover arrivare sul Nevegal si sono avute reazioni contrastanti. Da una parte c’è chi si è spinto a chiedere le dimissioni del sindaco di Belluno Jacopo Massaro. Per cosa? «Per essersi fatto portare via un avvenimento da 500 mila euro di indotto da altre località che hanno steso i tappeti rossi per ottenere il Camp». Le associazioni ambientaliste bellunesi hanno invece fatto notare come gli alberi schiantati dalla tempesta di fine ottobre ingombrino ancora i sentieri della zona del Nevegal, rendendo problematica la gestione di un evento in un ambiente ferito. Insomma nel vicino Veneto la discussione sullo sfruttamento della montagna c’è. Qui la si attende ancora.G.T.