Pacher verso il no alla candidatura il centrosinistra ancora in alto mare
Elezioni suppletive. L’ex presidente non vuol tornare nell’agone politico e il Pd è a corto di nomi, anche gli esponenti della società civile non sono entusiasti all’idea di correre. Così si aspetta il rientro dalle ferie del segretario del Patt per decidere cosa fare. C’è tempo fino al 21
Trento. Il centrosinistra ancora in alto mare in vista delle elezioni suppletive. Per il collegio di Trento sembra tramontare la candidatura di Alberto Pacher nel collegio di Trento-val di Non. L’ex sindaco ed vicepresidente, per qualche mese anche presidente, della Provincia non era mai apparso entusiasta all’ide a di correre per una poltrona alla Camera dei Deputati e pare che ieri abbia anche detto a chi gli sta vicino di non avere nessuna intenzione di candidarsi. Un no che, però, ancora non è stato pronunciato direttamente davanti alla segretaria del Pd Lucia Maestri. Il no quasi sicuro di di Pacher mette nei guai il centrosinistra che non ha un nome forte per il collegio in cui avrebbe maggiori possibilità di vittoria , anche se la strada è di sicuro in salita. Pacher veniva, e viene ancora, considerato come una specie di Cincinnato, una riserva del centrosinistra cui attingere nei momenti di difficoltà. Questo in forza della sua grande esperienza e della grande notorietà in molte fasce sociali. Pacher viene ancora adesso considerato un candidato credibile anche ben oltre i confini tradizionali del centrosinistra. Ma non pare intenzionato a tornare nell’agone politico. Questo costringe il Pd e tutto il centrosinistra a tornare a ragionare su altri nomi. I due che piacerebbero, Vincenzo Passerini, ex consigliere provinciale ed ex presidente del Cnca, e Piergiorgio Bortolotti, ex direttore del Punto d’Incontro, sembrano anche loro poco entusiasti all’idea di correre. Il nome del sindaco di Alessandro Andreatta, invece, viene fatto da esponenti della società civile, ma non è emerso negli incontri della coalizione e lui stesso, come si può leggere nell’intervista qui a fianco, si toglie dai giochi dicendosi non disponibile. Così il centrosinistra torna in alto mare, anche in attesa del ritorno dalle vacanze del segretario del Patt Simone Marchiori. L’atteggiamento degli autonomisti, che al massimo sembrano orientati su una desistenza a favore del centrosinistra, è fondamentale. Nel Pd si era anche levata l’ipotesi di una candidatura di Paola Demagri, ma è subito apparsa una soluzione poco praticabile. Resta sul tappeto di nomi di Monica Baggia, che però ancora non è stata contattata. La professoressa Barbara Poggio parre abbia fatto sapere di non essere disponibile dal momento che i suoi impegni professionali in questo momento sono molto intensi. Il Pd starebbe pensando anche a una candidatura del direttore del Muse Michele Lanzinger visto come un esponente della società civile.