Ottobre: «Ambulanti costretti a pagare il pizzo al mercato di Rovereto»
La denuncia dell’onorevole del Patt: al mercato gli accattoni elemosinano con insistenza prodotti dai vari commercianti
ROVERETO. Non ha dubbi il parlamentare del Patt Mauro Ottobre: a Rovereto gli ambulanti sono costretti a pagare il pizzo. Lo ha visto lui stesso, con i suoi occhi mentre, accompagnato dal segretario roveretano degli autonomisti Andrea Dario Tomasoni era impegnato in un tour tra le bancarelle per verificare di persona problemi inerenti la sicurezza e l’accattonaggio. Ed è stato proprio passando tra una bancarella e l’altra che l’onorevole Ottobre ha potuto accertare quella che si pensava fosse una pratica sconosciuta (o quasi) tra gli operatori economici di Rovereto: pagare il pizzo per vivere in tranquillità, per non aver noie, per il quieto vivere.
Ed è in questo contesto che l’esponente autonomista, invitato per un “sopralluogo” in città dal segretario locale del suo partito, ha notato di persona l’odiosa pratica del pagamento del pizzo. Nessun giro di soldi, nessuna mazzetta, ma sempre uno scambio c’è: forse una mela, magari qualche zucchina, una paio di arance... e la spesa è fatta. Gratis. Una spesa ottenuta con petulante insistenza senza arrivare (almeno questo l’onorevole non lo svela) alle minacce.
«Nel corso della visita Ottobre - è riportato nel comunicato per ottenere “la massima diffusione” - ha intervistato alcuni mercanti i quali hanno confermato la sussistenza del problema (accattonaggio ndr). Ha poi interrogato i due vigili presenti, non prima di aver assistito alla scena di un nomade che, passando di bancarella in bancarella, è riuscito a fare la spesa gratuitamente elemosinando con insistenza prodotti da ciascun venditore, costretti a cedere i propri beni come se stessero pagando una sorta di pizzo» E una volta fatta la spesa, il nomade se n’è andato tranquillamente...
A Rovereto il deputato trentino «ha effettuato il sopralluogo in linea con quanto rilevato dal consigliere comunale Paolo Comper. Un’occasione, quella del mercato roveretano, in cui il deputato autonomista - in qualità di membro della Commissione Difesa - ha potuto individuare evidenti problemi inerenti sicurezza e accattonaggio, come sottolineato da una precedente interrogazione di Comper presentata nello scorso novembre». E dopo aver parlato con i vigili e visto il nomade che chiedeva il pizzo «alla luce di tutto ciò l’onorevole Ottobre ritiene vi siano i presupposti per tentare un inasprimento della norma al fine di evitare episodi di questo genere i quali oltre a creare senso di disagio, accrescono l’insicurezza e il degrado in una città il cui benessere deve essere preservato». (g.r.)