La storia

Ospedale Santa Chiara, in Chirurgia un Natale speciale. Tra sorrisi, speranza e un biglietto a sorpresa: «Grazie per aver curato la mia nonna»

Operatori sanitari al lavoro anche a Natale. Nei loro occhi l’emozione di una frase scritta da un bambino, e lasciata sul loro albero in reparto



TRENTO. Il giorno di Natale è un giorno speciale anche nel reparto di Chirurgia B e Gastroenterologia dell'Ospedale Santa Chiara di Trento. Un giorno di lavoro come tanti, con un accumulo di stress notevole dovuto ad una situazione pandemica che sembra non avere fine.

Lavorare il giorno di Natale è una sensazione strana, ma gli operatori sanitari del reparto hanno cercato tutte le loro energie per dare un sorriso ai pazienti ricoverati.

In queste foto li vediamo tutti assieme, per «augurare a voi, a tutta la popolazione trentina e ai nostri pazienti, buon Natale».

Abbiamo chiesto loro di scriverci i loro pensieri in questa giornata di Natale, e in mezzo alle loro considerazioni ci hanno anche raccontato di un biglietto a sorpresa che ha fatto la sua comparsa proprio nel giorno di Natale sotto l’albero che hanno allestito nel reparto.

Un giovane parente ha voluto esprimere la sua gratitudine per le cure prestate alla sua nonna: un biglietto che ha riempito il cuore di chi ha trascorso il giorno di Natale al lavoro.

Dice Maria Giovanna: «Lavorare nei giorni di festa non è sempre facile, ognuno di noi ha una famiglia con la quale vorrebbe passare queste giornate speciali. Ma noi sanitari abbiamo scelto questo lavoro e, ogni giorno, lo svolgiamo con il massimo della professionalità e della dedizione. Non è lo stesso per i nostri pazienti che spesso si trovano ricoverati a seguito di eventi traumatici o per patologie che richiedono un trattamento chirurgico. Gli ultimi due anni hanno reso ancora più difficile la degenza delle persone ricoverate a causa del Covid, delle restrizioni ad esso correlate. È proprio per questo motivo che, l'umanizzazione delle cure assume sempre più importanza. Ieri la nostra coordinatrice ci ha incitato ad indossare i cappellini e I cerchietti natalizi per portare un sorriso alle persone che vivono un momento molto difficile della loro vita».

Le fa eco Stefano, il medico di guardia: «Con il nostro sorriso nascosto dalle mascherine e la nostra allegria abbiamo fatto il possibile per portare il Natale nelle stanze dei nostri pazienti».

E poi ecco Anna, che ci ha raccontato la storia del messaggio: «Qualcuno ha lasciato questo biglietto anonimo nel nostro albero, che avevamo decorato con delle palline in cui la nostra dottoressa ha inserito le nostre facce. Questi messaggi riscaldano i cuori e danno la forza di andare avanti nei momenti difficili. I miei colleghi sono speciali hanno curato anche il mio papà lo scorso anno in questo periodo, anche lui era ricoverato nel nostro reparto. Un grazie speciale al primario, ai medici, ai colleghi agli oss».

Infine Denise: «Per noi il Natale è donare un sorriso ai nostri pazienti». Una frase semplice ma che racchiude il cuore d’oro di chi anche il giorno di Natale è impegnato in prima linea ad aiutare chi ne ha bisogno.

Siamo noi a dover dire grazie a loro, per queste frasi, per il loro impegno, per la loro dedizione a un lavoro difficile, prezioso e che permette di salvare tante, tantissime vite. Buon Natale!













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