Ospedale, il parcheggio non basta più

Riservato a dipendenti, pazienti e visitatori ma preso d’assalto da chiunque. E i cittadini della Bolghera protestano


di Serena Bressan


La soluzione al problema cronico della mancanza di parcheggi all’ospedale Santa Chiara? È il grande parcheggio con ingresso da via Crosina Sartori, inaugurato all’inizio del 2011. Uno spazio che comprende 390 posti, di cui 164 liberi per i visitatori dei pazienti dell’ospedale e gli altri riservati ai dipendenti e a chi accede al blocco oncologico, costato alla Provincia 2 milioni e 700 mila euro. Un’opera necessaria, ma a quanto pare non sufficiente, visto che spesso il libero ingresso all’area posteggi viene sfruttato anche dai non visitatori.

«A certe ore del giorno, soprattutto la mattina dopo le 7.30, all’ora di pranzo e la sera, è quasi impossibile parcheggiare anche a causa di chi sfrutta il parcheggio per i suoi comodi - ha spiegato la signora Norma, che ogni giorno assiste il marito malato da circa un mese - si tratta di una mancanza di rispetto nei confronti delle persone bisognose e, a volte, siamo costretti a parcheggiare alle arcate della Valsugana». Il parcheggio per i visitatori è aperto al pubblico tutti i giorni dalle 6 alle 22 ed è adiacente all’area riservata ai dipendenti. «Circa un anno fa c’erano diversi camper parcheggiati nel parcheggio destinato ai lavoratori dell’ospedale - racconta un’infermiera di oncologia - per fortuna la situazione è stata risolta, ma non è possibile che la gente pensi di poterlo usare come il posteggio di casa». Ma alcuni camper sono comodamente ancora parcheggiati nel sovrastante parcheggio libero, sempre pieno nelle ore di punta e a mezzogiorno: orari anche diversi da quelli di visita.

Un rapido sopralluogo al parcheggio “incriminato” permette di rendersi pienamente conto della gravità del problema. Le automobili sono posteggiate perfino sulle rampe d’ingresso. E la situazione non è migliore all’entrata del Santa Chiara, in largo Medaglie d’Oro, dove si trovano automobili in doppia fila sulla rotonda o all’interno delle “linee gialle” dei lavori in corso. Resta quindi decisamente problematica la situazione dei parcheggi nel quartiere della Bolghera: una zona ancora quasi franca per i “posteggi blu” a pagamento. Un quartiere dove molti vengono a parcheggiare gratis, per poi raggiungere il posto di lavoro in centro a piedi (basta infatti una decina di minuti) o semplicemente per farsi un giro in città.

«Molto spesso mi rubano i posti auto sotto casa e ci metto un sacco a trovare parcheggio - denuncia il signor Leonardo, residente in via Nicolodi - i parcheggi sono per la maggior parte occupati da gente che non vive qua». Rilancia sull’argomento anche il giovane Oscar, che abita a due passi dall’ospedale: «Di solito si dice che la Bolghera sia una delle zone più “in” di Trento. In realtà, anche qui ci sono dei disagi. Oltre al fatto che non c’è nemmeno un discount, utile per chi ci abita e per chi si reca all’Ospedale, parcheggiare è un impresa: a volte si è costretti ad andare fino in via Vicenza. Però non credo che riempire le strade di “posteggi blu” sia la soluzione».

In Bolghera peraltro i “parcheggi blu” li vogliono in molti, in primis il presidente della Circoscrizione Oltrefersina Emanuele Lombardo, ma non tutti. Di sicuro necessario è trovare una soluzione articolata ad un problema che tocca da vicino i residenti, gli utenti dell’Ospedale e, in generale, tutti i cittadini di Trento.

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