Orsi, scontro sul Casteller. Gli animalisti: «Salute precaria, serve un sopralluogo veterinario». La Provincia: «Stanno bene»
Attesa domani l’ordinanza del Tar che deciderà il destino di JJ4, l’orsa che ha aggredito e ucciso Andrea Papi
IL MINISTERO. "JJ4, non sono stati trovati spazi idonei"
TRENTO. Si dovrà attendere ancora un giorno per conoscere il destino dell'orsa Jj4, che lo scorso 5 aprila ha ucciso Andrea Papi nei boschi del Monte Peller, in val di Sole. L’ordinanza dei giudici del Tar di Trento è infatti attesa per domani mattina, 26 maggio. I magistrati del tribunale amministrativo si sono riuniti oggi in camera di consiglio collegiale per valutare nel merito la legittimità delle ordinanze di abbattimento dell’orsa firmate dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Sul tavolo, assieme alla relazione dell'Ispra, vi sono anche le proposte avanzate delle associazioni animaliste, che insistono per il trasferimento dell'orsa in un santuario per animali.
Intanto è scontro tra la Provincia e l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) sul Centro faunistico del Casteller dove sono rinchiusi due orsi, JJ4 e M49. Gli animalisti hanno annunciato che nei prossimi giorni prenderà contatti con i forestali responsabili del Casteller per chiedere una visita veterinaria straordinaria dei plantigradi presenti. «Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi segnalazioni in merito alla situazione di salute precaria degli orsi presenti a Casteller. La questione della salute degli orsi ci preme particolarmente, per questo chiederemo un controllo veterinario da parte dei veterinari pubblici della Asl di Trento e di veterinari specialistici indicati dall'Ordine dei veterinari del Trentino», scrivono gli animalisti.
La replica della Provincia: «Il Casteller - lo ricordiamo - è un'area progettata per svolgere la funzione di ricovero per gli orsi che dovessero necessitare di cure o di riabilitazione. I due animali presenti attualmente nella struttura - JJ4 e M49 - godono di buona salute, si alimentano regolarmente e sono seguiti da una persona esperta. Gli esemplari non hanno contatti tra loro e utilizzano a loro piacimento gli spazi boscati che hanno a disposizione ed i laghetti per rinfrescarsi, oltre alla tana. All’interno dell’area faunistica vengono inoltre resi disponibili degli arricchimenti ambientali, con la distribuzione di cibo (perlopiù mele) nell’area. Si precisa che non viene somministrato ai plantigradi alcun farmaco, in quanto non necessario, come riferito dal veterinario che pure li visita regolarmente».