Orsi, le femmine affezionate al Trentino
Nessuna ha abbandonato il luogo di nascita nella parte occidentale della provincia. Ecco le aree frequentate dai plantigradi
TRENTO. Nessuna fra le orse nate in Trentino ha mai lasciato la nostra provincia. Anzi, per essere precisi, tutte sono rimaste in un’area di circa 950 chilometri quadrati (il Trentino si estende per oltre 6 mila chilometri quadrati) compresa fra la valle di Non, il Gruppo di Brenta, il Bondone e lo Stivo. Ed è chiaro quindi che anche gli orsi maschi - benché abituati a spostamenti molto più ampi, compresi sconfinamenti, anche ampi, fuori provincia - continuano a frequentare volentieri il Trentino occidentale, dove infatti si verificano la maggior parte degli incontri, dei danni provocati dai plantigradi e anche tutti gli episodi che hanno fatto notizia: dall’aggressione dell’agosto scorso (protagonista l’orsa Daniza) per arrivare all’episodio di Cadine.
Al servizio faunistico nelle ultime settimane hanno ricevuto numerose segnalazioni di orsi anche nel Trentino orientale, ma nessuna di queste ha ottenuto, in seguito alle verifiche, alcun riscontro. Siamo alla psicosi? Di sicuro c’è l’asta dell’Adige - con il fiume, l’autostrada e i principali centri abitati della provincia di Trento - che scoraggia gli orsi dal muoversi verso il Trentino orientale. Qualche riscontro in realtà c’è - nella zona degli altipiani Cimbri e in Valsugana - ma secondo gli esperti del servizio faunistico si tratta solo di trasferimenti occasionali. Fateci caso: tuti gli episodi che hanno fatto notizia (compreso il sonnellino dell’orso Gasper sul Doss Trento nel maggio del 2002) si sono verificati sulla destra orografica del fiume Adige.
Dice l’assessore Michele Dallapiccola che la popolazione di orsi è destinata a distribuirsi sul territorio in misura superiore rispetto a quando si è verificato finora. E al servizio faunistico sono d’accordo, ma finora quel momento non è ancora arrivato perché - spiega Claudio Groff, tecnico del servizio faunistico - la popolazione di orsi (che nelle ultime due stagioni ha subito un arresto) non ha ancora raggiunto una numerosità tale da provocare una distribuzione delle femmine (per natura più stanziali) sul territorio della provincia di Trento. L’unica eccezione fu l’orsa Vida, che venne rilasciata in Trentino nel 2001 (all’età di tre anni) ma era nata in Slovenia. Forse voleva tornare a casa quell’agosto - poco dopo il trasloco forzato - che girovagò su e giù per le Dolomiti Bellunesi e - tornando in Trentino - venne investita sull’autostrada del Brennero.
La paura dell’orso è quindi ingiustificata in tutto il Trentino orientale, mentre nel Trentino occidentale le possibilità di incontrare un plantigrado ci sono (sebbene remote, secondo gli esperti) soprattutto per chi frequenta i boschi nelle ore serali.
Se vi fosse venuto il dubbio gli uomini della forestale non sanno esattamente dove siano gli orsi perché attualmente non c’è nessun esemplare dotato di radiocollare.
Volete contribuire al monitoraggio degli orsi trentini? In caso di avvistamenti di animali (ma anche nel semplice caso di tracce) è possibile chiamare il numero 335 7705966, mentre in caso di emergenza bisognerà chiamare il numero 115 che penserà ad avvisare il personale della Forestale provinciale che è reperibile 24 ore su 24.