Operazione sbagliata, risarcito con un milione
Indagati tre medici dell’ospedale di Cles. La vittima è un agricoltore colpito da ictus dopo un presunto errore medico in un banale intervento al menisco
TRENTO. Non muove più le gambe, non parla e la famiglia lo deve anche imboccare. E tutto per un banale intervento al menisco all’ospedale di Cles. E’ il tragico destino di un agricoltore di 59 anni della val di Non che doveva sottoporsi all’intervento perché gli faceva male il ginocchio. Per l’intervento finito male sono indagati tre medici dell’ospedale noneso. A due di questi il pubblico ministero Marco Gallina ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini ed è intenzionato a chiederne il rinvio a giudizio per lesioni gravi. Per il terzo, invece, si va verso l’archiviazione delle accuse. Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta i gravissimi danni riportati dal povero agricoltore sarebbero dovuti a una disattenzione dei medici che lo avevano in cura e che lo hanno operato.
Tutto risale al gennaio 2011.L’agricoltore soffriva di cuore da molto tempo e assumeva un farmaco anticoagulante del sangue, il Coumadin. Tutti i protocolli prevedono l’interruzione del trattamento con il Coumadin prima degli interventi chirurgici. Questo perché il farmaco potrebbe causare emorraggie gravi e anche embolie. L’agricoltore doveva essere operato intorno al 10 dicembre 2010. Per questo motivo, i medici gli avevano prescritto l’interruzione del trattamento con il Coumadin già il 25 novembre. Però, c’è stato un imprevisto. Il giorno programmato per l’intervento all’ospedale di Cles c’erano state molte emergenze. Per questo l’operazione al menisco è stata rinviata. L’agricoltore è stato mandato a casa. L’uomo ha ripreso il trattamento con il farmaco anticoagulante anche perché altrimenti avrebbe rischiato la trombosi. Poi, a fine gennaio, è stato chiamato per il nuovo intervento. Peccato che nessuno si fosse preoccupato di prescrivergli una nuova interruzione del trattamento con il farmaco anticoagulante.
Così l’uomo ha continuato ad assumere il Coumadin, ignaro delle conseguenze. Il giorno prestabilito si è presentato in ospedale per l’intervento. Lì per lì sembrava che fosse andato tutto bene. Peccato che, non appena è tornato a casa, l’uomo si è sentito male. Ha avuto un gravissimo ictus che lo ha lasciato sulla sedia a rotelle. Adesso l’uomo non parla, non cammina. Muove a malapena le mani. Uno strazio per la moglie e per i due figli ancora piccoli. Per questo la famiglia ha presentato denuncia. L’inchiesta è terminata, appunto, con l’archiviazione per uno dei medici e con le accuse per gli altri due professionisti che hanno operato il malcapitato. Il danno quantificato dai periti è molto elevato, oltre il milione di euro, visto che l’uomo ha necessità di essere assistito in tutto e per tutto.
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