Omicidio di Zivignago, condanna confermata per Marco Quarta
Trent'anni di reclusione per l'agente immobiliare che uccise la moglie Carmela Morlino la sera del 12 marzo 2014
TRENTO. La corte d'appello ha confermato la condanna a trent'anni di reclusione per Marco Quarta per l'omicidio della moglie Carmela Morlino la sera del 12 marzo 2014 a Zivignago di Pergine.
I giudici hanno dunque ribadito la decisione del primo grado di giudizio, quando erano state ritenute sussistenti tutte e quattro le aggravanti contestate dall'accusa, sostenuta dal pubblico ministero, ovvero la premeditazione, l'aver agito con particolare crudeltà ed efferatezza, il rapporto di coniugio con la vittima e l'aver commesso l'omicidio sotto gli occhi dei figli, due bambini di 7 e 4 anni. Una sentenza dura, ma anche prevista.
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Solo il riconoscimento della parziale incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti avrebbe potuto far abbassare la pena, ma il giudice ha ritenuto che Quarta fosse pienamente in sé quando ha affrontato la moglie, davanti ai figli, con un coltello da rambo con la lama lunga 20 centimetri e l'ha colpita 15 volte. Per l'accusa, avrebbe usato anche una roncola ritrovata sporca di sangue nel campo vicino. Il giudice del primo grado oltre a condannare Quarta a trent'anni, lo aveva dichiarato decaduto dalla potestà genitoriale e lo ha condannato a risarcire in via provvisionale con 100 mila euro ciascuno i figli e con 50 mila euro ciascuno i genitori e la sorella di Carmela. Soldi che Quarta non ha e difficilmente potrà pagare.
Troppi gli elementi che andavano nella direzione di un omicidio premeditato e studiato. Quarta aveva comprato il coltello pochi giorni prima, segno che voleva preparare l'agguato. Poi si era appostato nei pressi della casa della moglie fin dal pomeriggio, tanto che era stato notato da qualche vicino, e aveva parcheggiato la sua macchina lontano dalla casa per non insospettire Carmela. Secondo l'accusa, poi, l'agente immobiliare aveva anche acquistato cibo e vestiti per una lunga fuga. Contro Quarta anche le modalità dell'omicidio. L'agente immobiliare ha colpito la moglie davanti ai loro bambini con una violenza e una veemenza indicibili procurandole ferite molto profonde anche al volto, segno, per l'accusa, di particolare crudeltà.