Omicidio di Pergine, al funerale tutti con le mimose #iosonoCarmela
Folla per l'ultimo saluto alla donna massacrata a Zivignago dall'ex marito. Il papà Matteo: "Mia figlia ora è in un luogo migliore". Marco Quarta ancora irrintracciabile: una segnalazione a "Chi l'ha visto" lo darebbe a Salerno
PERGINE. Tante, tantissime persone a Pergine nella chiesa della Natività per l'ultimo saluto a Carmela Morlino, la giovane mamma di Zivignago massacrata a coltellate dall'ex marito.
Fuori dalla chiesa la presenza discreta delle forze dell'ordine, che continuano a dare la caccia a Marco Quarta, dentro la chiesa tutti con le mimose con la scritta #iosonoCarmela
Intanto l'assassino potrebbe trovarsi a Salerno. Un salernitano, titolare di un bar, ha allertato la redazione della trasmissione «Chi l'ha visto?» sostenendo di averlo avvistato in città. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno hanno subito avviato ricerche in merito. Finora non sarebbero emersi riscontri della segnalazione, ma le verifiche sono ancora in corso
A celebrare la messa il vicario generale della Curia trentina, don Lauro Tisi: l'arcivescovo Bressan avrebbe voluto esserci ma è stato trattenuto da impegni in Conferenza episcopale.
I familiari nell'annunciare il funerale avevano duramente accusato le istituzioni, scrivendolo direttamente sul necrologio: "Nella indifferenza delle istituzioni e vittima di una violenza assurda, è stata rapita all'affetto dei suoi cari..."
Toccanti le parole pronunciate in chiesa da Matteo Morlino, padre di Carmela: "Mia figlia ora è in luogo migliore, lo dico da cattolico. Ma non dobbiamo voltare la faccia dall'altra parte, dobbiamo lottare per tutte le donne - e sono tante - che rischiano di fare la stessa fine. Dobbiamo lottare tutti assieme, con le istituzioni, anche solo per salvare una sola di queste donne". Poi il papà ha ringraziato i carabinieri e i servizi sociali.
[[(Video) Omicidio di Pergine, il papà di Carmela: "Mia figlia ora è in un luogo migliore"]]
Il coltello che ha ucciso Carmela «non ha colpito solo lei, ma tutti coloro che le volevano bene e tutte le donne, che soffrono per le violenze familiari». A dirlo è stato don Antonio Brugnara, parroco di Pergine, durante l'omelia.