Olimpiadi, al Trentino servirebbero 50 milioni 

La candidatura. Ecco il conto degli investimenti necessari, soprattutto a Baselga di Piné La Provincia (in corsa con Milano e Cortina) potrebbe ospitare 34 gare. Verdetto il 24 giugno


Andrea Selva


Trento. Se la candidatura olimpica cortina-milano (che comprende anche val di fiemme e valtellina) il 24 giugno prossimo dovesse superare la proposta di stoccolma, per adeguare gli impianti trentini al grande evento serviranno più di 50 milioni di euro. un conto tutto sommato “leggero” che tiene conto del fatto che gli impianti di predazzo (centro del salto) e tesero (centro del fondo) sono praticamente pronti, mentre la pista del pattinaggio di baselga di piné avrebbe bisogno di interventi sostanziali (tra cui la copertura integrale dello stadio) per un costo di 32,6 milioni di euro e una durata del cantiere di circa 40 mesi, a cui vanno aggiunti altri 3,7 milioni di euro di lavori temporanei, finalizzati solo all’evento olimpico.

Il nodo di Baselga di Piné

Proprio gli interventi all’Ice Rink sono stati oggetti di alcuni dubbi da parte del comitato olimpico, con due interrogativi di fondo: la somma preventivata è sufficiente? che ne sarà di un investimento del genere dopo l’evento olimpico? «Due interrogativi che - fa notare il consigliere provinciale Pietro De Godenz, che sta seguendo da vicino la candidatura soprattutto per gli impianti fiemmesi - riguardano più la comunità trentina che non il comitato olimpico». E quanto ai dubbi, De Godenz li liquida in questo modo: «Non sono altro che strategie da parte di “paesi amici” per cercare di avvantaggiare la candidatura svedese, ma la realtà è che l’impianto di Piné è il centro italiano di riferimento ed è l’unico luogo dove un investimento del genere avrebbe un futuro. Realizzare altrove questo impianto, dove non c’è la tradizione e la passione, sarebbe una scelta sbagliata destinata a creare davvero una cattedrale nel deserto condannata a morire dopo le Olimpiadi». Le caratteristiche dell’Ice Rink emergono dal dossier presentato al Comitato olimpico: l’obiettivo è quello di realizzare un impianto per il pattinaggio di velocità con 5 mila posti a sedere ad una quota di 1.030 metri sul livello del mare, sarebbe quindi lo stadio del ghiaccio più alto dell’Europa, con la possibilità per gli atleti - si legge nel documento - di raggiungere risultati eccezionali.

Tesero e Predazzo

Gli altri interventi (minori) sono previsti al centro del fondo di Lago di Tesero e al centro del salto di Predazzo, quantificati rispettivamente in 9,8 milioni e 8,7 milioni, tra interventi permanenti e temporanei. Nel caso delle strutture fiemmesi la capienza è molto superiore allo stadio di Piné con circa 20 mila spettatori (in piedi e seduti) a Predazzo e 30 mila al centro del fondo. Nessun intervento invece per quanto riguarda la viabilità, giudicata idonea ai grandi eventi e comunque già messa alla prova in valle di Fiemme in occasione di vari campionati mondiali di sci nordico e Universiadi.

Chi paga?

I costi degli interventi sono a carico delle amministrazioni ospitanti, quindi della Provincia, mentre la gestione è a carico della proprietà che - nel caso di Piné - è comunale.

Il calendario

L’assegnazione delle olimpiadi invernali 2026 avverrà il prossimo 24 giugno a Losanna, ma il calendario è già pronto da tempo, contenuto nel dossier di candidatura. Per la valle di Fiemme (cioè il marchio che racchiude l’intero pacchetto trentino, compreso il pattinaggio di Baselga di Pinè) sono previsti in totale 34 eventi (su un totale di 109 competizioni) distribuite fra il 7 e il 22 febbraio 2026, quando è prevista l’ultima competizione di sci nordico, proprio nella giornata di chiusura delle Olimpiadi.













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