Oggi l’ultimo saluto a Pio e Nora
Il lutto. Alle 16, nella chiesa parrocchiale di Pergine, ci sarà il funerale dei coniugi Zampedri, morti intrappolati nella loro auto lunedì mattina La coppia era originaria di Viarago: lì aveva ancora un maso dove trascorreva gran parte del periodo estivo. Comunità sotto choc per l’incidente
Pergine. Oggi alle 16, nella chiesa parrocchiale di Pergine, l’ultimo saluto a Pio e Nora, la coppia di coniugi scomparsi tragicamente lunedì, morti annegati con la loro auto nelle acque del lago di Canzolino.
Pio Zampedri di 83 anni e la moglie Nora Zampedri di 77 abitavano in via Campilonghi appena al di là della ferrovia, in una villetta che l’umo si era costruito e dove appunto aveva cresciuto e amato i due figli Fabrizio e Monica. La coppia era originaria di Viarago, dove lui faceva parte della numerosa famiglia dei “Vanti”, era il terzo di 10 fratelli .
Comunità in lutto
Il tragico episodio ha scosso l’intera comunità di Viarago, che conta oltre 500 residenti. Una comunità dove le imprese edili erano tante che non si contavano fino a qualche anno fa, con i “Vanti” appunto ad esserne parte integrante. Oggi ai funerali nella chiesa parrocchiale di Pergine, il paese sarà tutto presente. Anche perché i Zampedri sono numerosissimi e molti sono parenti. C’è addirittura chi, con la morte di Pio e Nora, ha perso due parenti. Questo proprio perché Pio era nato in una famiglia con 10 fratelli. Ma in paese, anche Nora Zampedri ha ancora famigliari, la sorella Silvana innanzitutto e poi appunto nipoti e pronipoti. E poi perché, anche se Pio e Nora avevano lasciato il paese per trasferirsi a Pergine, tra i numerosi masi a monte dell’abitato, c’era anche quello che Pio si era costruito qualche tempo fa e dove la coppia era solita trascorre lunghi periodi nel corso dell’estate. Situato nei pressi della località “Capriolo”, il maso si trova sulla direttrice di numerosi sentieri e stradine meta di passeggiate. Anche se in paese non si faceva vedere molto spesso, Pio e Nora sentivano stretti i legami con la loro terra.
Il trasferimento
Con il trasloco a Pergine dove Pio svolgeva il lavoro di autotrasportatore per una ditta prima e in proprio poi, gli interessi si erano modificati. Considerato un gran lavoratore, era persona molto apprezzata nell’ambiente dei camionisti. Così come il figlio Fabrizio che tuttavia aveva lasciato la strada per lavorare in punti vendita dell’edilizia prima a Pergine e poi in Valsugana.
La tragedia
La tragedia di lunedì e la rapidità con la quale è avvenuta, insieme alle modalità, ha scosso anche la comunità di Pergine. Anche perché, l’evento non ha precedenti. Mai successo che due persone trovassero la morte in un incidente stradale e tanto meno annegando. Inoltre, molto stupore per le molteplici tragedie avvenute in quei pochi metri di sponda del lago di Canzolino: tre in una trentina d’anni, che potevano essere quattro se non fosse stato per il coraggio di un passante che il 6 dicembre di mezzo secolo fa, era riuscito a trascinare alla riva una giovane ragazza finita in acqua con la propria auto.
Il guard rail
Puntuale la richiesta di una protezione ma limitatamente al sentiero che corre lungo il lago almeno nel tratto a fianco della strada provinciale. Questa era stata fatta anche nel 2015, quando si verificò l’incidente in cui morì, perché scivolata nel lago, una donna. La protezione con il guard rail lungo la provinciale (sponda del lago) risale al 2006 e venne messa in opera dalla Provincia. Ma in quel tratto non venne messa alcuna protezione perché rettilinea. Questo è quanto ha dichiarato ieri il sindaco Roberto Oss Emer. Paracarri esistevano in precedenza, quando la strada era ancora comunale.