Nuovi voucher, Cgil e Uil sono contrarie
Caramelle: «Così si sfruttano i lavoratori». Alotti: «Indispensabili dei correttivi»
TRENTO. «Reintrodurre i voucher nel turismo sarebbe un errore gravissimo. Il settore non ha bisogno di strumenti che favoriscono lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici. La necessità è quella di cambiare rotta puntando sulla qualità del lavoro». Filcams del Trentino con il segretario Roland Caramelle esprime forte contrarietà all'annuncio del governo di reintrodurre i buoni lavoro. “Il turismo è uno dei settori più importanti dell'economia provinciale» - insiste Caramelle. «Non servono scorciatoie per precarizzare ancora il lavoro”. Per Filcams non è vero che i buoni lavoro sono la risposta al bisogno di flessibilità delle imprese perché il turismo ha già una molteplicità di forme contrattuali che garantiscono flessibilità estrema».
Stessa posizione per la Uil: «Non siamo mai stati favorevoli ad abolire i voucher, ma proponevamo di modificarli. Se il voucher fosse stato realmente utilizzato per prestazioni di lavoro “occasionali” ed “accessorie”, il problema voucher non si sarebbe posto» - spiega il segretario Walter Alotti . «Proponiamo, a tal fine l’esclusione dei settori agricolo, turismo, edilizia, manifatturiero». Anche il segretario generale della UilTucs è duro sul punto: «I contratti per gestire la stagionalità nel settore esistono già, basta applicarli. I voucher non sono la risposta perché si tratta di uno strumento abusato e certo non propedeutico alla stabilizzazione del settore».