Nuovi nidi esternalizzati via libera tra molti dubbi

Cognola, Ravina e Via Petrarca: il consiglio comunale vota la delibera Voci critiche in maggioranza. Coppola: «A quale prezzo per i lavoratori?»



TRENTO. Con 27 sì, 10 contrari e 5 astenuti il consiglio comunale ieri sera ha approvato la delibera per l’affidamento a terzi della gestione di tre asili nido: si tratta delle strutture di Cognola e Il Magicocastello di via Petrarca (per le quali sarà fatta una nuova gara ma che sono già esternalizzati) e il nuovo nido di Ravina. Salgono così a 15 i nidi esternalizzati a Trento contro i 9 gestiti direttamente dal Comune, per un totale di 1.121 posti.

Un via libera arrivato dopo un rinvio, martedì sera, e al termine di un dibattito che ha fatto emergere posizioni critiche anche dentro la maggioranza di centrosinistra autonomista, confermando la delicatezza del tema. Posizioni come quella di Lucia Coppola (Verdi), che in aula ha annunciato: «Con dispiacere non voterò questa delibera (il suo voto alla fine figurerà tra i contrari, ndr) perché non la condivido. Parliamo di risparmi effettivi molto contenuti e allora mi chiedo ne vale veramente la pena? A quale prezzo per le garanzie dei lavoratori dei nidi che vengono esternalizzati, a partire dallo stipendio?». Una preoccupazione questa sollevata nel suo intervento anche dal capogruppo del Patt Fabio Armellini, il quale ha annunciato un voto fortemente contrario denunciando lo sfruttamento del personale da parte delle cooperative, soprattutto a svantaggio delle donne. L’altro esponente del Patt, Paolo Monti, ha invece votato a favore.

Voto contrario anche di Marco Patton (Upt), cofirmatario di un emendamento insieme al leghista Vittorio Bridi per stralciare il nido Piccolo Girasole di Cognola da questa tornata di esternalizzazioni. Emendamento che è stato respinto dall’aula.

Contrari alla delibera anche Giovanna Giugni, Andrea Merler, Antonio Coradello, Manfred de Eccher, Marco Tomasi, Claudio Villotti.

Dalla maggioranza Ruggero Purin (Pd) ha difeso la delibera ricordando che l’obiettivo del Comune, in un periodo di contrazione delle risorse pubbliche, è garantire un servizio di qualità il più possibile esteso. Dario Maestranzi (Misto) ha sottolineato come ci siano le garanzie di un livello di servizio uguale tra nidi a gestione diretta ed esternalizzati.

Lo stesso Maestranzi ha presentato un emendamento insieme a Giovanna Giugni, approvato dal consiglio, in cui il Comune si impegna a sollecitare la Provincia e l’Azienda sanitaria affinché trovino le formule per garantire che il cibo che non viene consumato dai bambini in mensa possa essere riutilizzato a fini umanitari: «Oggi la normativa - ha ricordato Maestranzi - non lo consente e il cibo viene buttato, un gesto profondamente diseducativo per i nostri bambini».

(ch.be.)













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