«Non sono un maschilista scelgo chi è competente»
Dopo la bufera per le sue parole, il sindaco di Cloz aggiusta il tiro e si scusa L’ex assessora Silvana Angeli: «Le sue sono state affermazioni becere»
TRENTO. Poche, pesantissime parole e il sindaco di Cloz, Natale Floretta, s’è trovato in una bufera che ha avuto eco anche a livello nazionale. Commentando la decisione di non affidare la delega alle foreste e alle malghe ad una donna, perché a suo dire inadatta a quell’incarico, il primo cittadino noneso aveva rincarato la dose con «Le donne? Mi piacciono a letto». Apriti cielo. Su Floretta è piovuto di tutto: dagli inviti a dimettersi alle minacce di querela. E così, il sindaco ha preso carta e penna per chiarire le sue parole, anche se, ad onor del vero, nella sua lettera non fa alcun riferimento alla frase incriminata. «Ci tenevo a precisare riguardo all'articolo pubblicato dal quotidiano Trentino del 19 agosto – scrive Floretta – , soprattutto per le gentili consigliere compaesane e per le lettrici, alcuni punti che sono stati esposti in maniera difforme dal mio pensiero, o come è stato detto, “visione” e in particolare al ruolo della donna nelle funzioni pubbliche. Chi mi conosce e chi mi ha votato, sa bene che io preferisco la correttezza nella sostanza che nella forma. Questo spesso viene utilizzato e manipolato per mettere in cattiva luce pensieri che sono altamente condivisi … forse per distogliere i lettori dai soliti noiosi articoli dell'orso in Trentino? Mi ha rammaricato, e mi scuso, il fatto che sia stato generalizzato ed evidenziato con connotati maschilisti un discorso che doveva essere calato in maniera molto specifica alla realtà di Cloz e delle esigenze correlate. Mi dispiace che le mie parole siano state male interpretate e se qualcuno si è sentito offeso, chiedo scusa. Rispetto e condivido gli intenti della legislazione sulle pari opportunità, ma non alle sue forzature nell'implementazione. Nel senso che a pari competenze e preparazione rispetto ad un certo argomento, ritengo giusto che venga scelto il genere meno rappresentato in una funzione pubblica. Questo non rispecchia il caso specifico della realtà di Cloz. Come in altri comuni rurali di montagna, le priorità ricadono su argomenti forestali, stradali ed agricoli, e nessuna delle donne del consiglio comunale aveva interesse e competenze specifiche in tal senso. È più rispettoso delle pari opportunità o della persona, scegliere un incaricato per il suo genere o per le sue competenze? E poi, qualcuno ha mai lamentato che in alcuni settori pubblici come istruzione, sanità e sociale ci sia una netta prevalenza o in alcuni casi una totalità di genere femminile? Questo intendo con “a ognuno il suo lavoro” e se poi donne molto capaci sono anche affascinanti sicuramente non lo disprezzo. Usciamo da questa ipocrisia e riflettiamo per il bene dei nostri comuni se è più importante dare peso alla forma o al contenuto».
Nelle ore precedenti, dopo lo sdegno della politica provinciale, sull’episodio era intervenuta anche l’ex sindaca di Cloz, Maria Floretta, che dopo avere chiarito che “il paese non è contro le donne”, ha parlato di un’antipolitica e un individualismo che “questa volta hanno prevalso anche a Cloz”. L’ex sindaca considera le parole del suo successore come il sintomo di un degrado civile esteso all’intera società di oggi, presente cioè non solo nei palazzi della politica ma nelle case dei cittadini, che spesso predicano bene, gridando allo scandalo per le esternazioni di Natale Floretta, ma razzolano male, trattando le loro mogli come figure subordinate all’autorità maschile. Ex assessora all’urbanistica è invece Silvana Angeli, che oggi è nelle fila del gruppo di opposizione “Insieme per Cloz”. «All'inizio credevo che quella frase fosse uno scherzo», dice. «Ero convinta che fosse un'elaborazione fatta su misura per internet, dove girano un sacco di cose. Alla fine si è rivelato tutto vero: e li è caduto il palco...Trovo le parole del sindaco allucinanti. Affermazioni becere e personali che offendono anche parte dei suoi censiti. È inaccettabile il fatto che siano state fatte in pubblico». Angeli chiede che del caso se ne occupi anche il consiglio comunale.
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