«Non ci sono guerre giuste, c’è solo l’orrore»
L’ex inviato speciale dell’Onu a Trento. Prima l’incontro con gli studenti, poi la presentazione del libro “Nei conflitti -Strade di Pace” in sala Falconetto. «Ho visto con i miei occhi 21 guerre, l’ultima in Siria: anche chi sta dalla parte giusta finisce per compiere cose orribili»
Trento. È iniziata ieri mattina, nella Sala della Cooperazione, la due giorni in Trentino di Staffan de Mistura, già inviato speciale delle Nazioni Unite da parte del Segretario generale dell'Onu in Siria, Afghanistan, Libano , Iraq.
De Mistura, che si è definito “medico delle nazioni”, ha incontrato centinaia di studenti trentini, spiegando cos'è la guerra e cosa possiamo fare per costruire la pace. Lo accompagnava Roberto Savio, già vincitore del premio per la pace di Hiroshima per il suo "contributo alla costruzione di un secolo di pace".
Le parole agli studenti
«Non ci sono guerre giuste, non ci sono guerre belle - ha detto de Mistura -. Con i miei occhi ho visto ventuno guerre, una dopo l’altra, l’ultima quella in Siria. Non ci sono angeli perché, anche chi è dalla parte giusta, compie orrori perché in quei momenti esce la parte peggiore delle persone. Fondamentale è come vincere, dopo, una pace sostenibile e duratura».
Il diplomatico ha spiegato l’importanza delle comunità locali per il processo di pace. «Hanno un ruolo fondamentale perché la pace - ha detto de Mistura -, è fatta di piccoli e grandi gesti di ogni giorno. La comunità locale, la gente comune, per prima, deve aiutare anche e soprattutto chi è stato sconfitto. Ricordiamoci la lezione della prima Guerra Mondiale quando le sanzioni e la punizione per chi ha perso furono così dure che favorirono il sorgere di quell’orrore che è stato il nazismo».
L’incontro a Trento
Nel tardo pomeriggio, poi, i due personaggi sono stati accolti dalla città di Trento, nella persona dell'assessore alla Cooperazione internazionale Corrado Bungaro, in Sala Falconetto a Palazzo Geremia, per presentare il libro “Nei conflitti – Strade di pace”.
Questo secondo incontro, davanti ad oltre novanta persone, affascinate dall’ironia e solidità di pensiero del diplomatico, ha visto approfondire i concetti esposti in mattinata ai ragazzi. «È diventato difficile per chi vuole intervenire a favore dei civili nelle guerre farlo - ha detto de Mistura -. Prevale la logica della forza. Le regole della guerra sono cambiate. Adesso si bombardano anche più volte gli ospedali. Questo ha ridotto la possibilità di rassicurare le popolazioni sull’arrivo delle Ong e della Croce Rossa. La buona notizia è che c’è tanta gente che prova sistemi per intervenire e aiutare la popolazione. Anche se alcune cose non funzionano sempre, come le questioni tecniche, come l’alibi di vaccinare una popolazione per avere una tregua, ad esempio». De Mistura ha parlato di frustrazione: «A volte puoi solo dare speranza in attesa di avere uno spazio per dare alle popolazioni quello che meritano».
Infine, ha parlato della Siria. «Penso che siamo alla fine della guerra territoriale. Credo che alla fine Putin ed Erdogan troveranno un accordo. Ha vinto Assad e il suo governo. Adesso però dovrà vincere la pace, e ci vuole molto più coraggio e determinazione che per vincere una guerra violenta».
Gli appuntamenti di Rovereto
Oggi, al Colle di Miravalle di Rovereto, si conclude l’evento con la consegna a Staffan de Mistura, da parte del presidente di Ipsia del Trentino Giuliano Rizzi, del primo premio “Testimone di pace” , alla Campana dei Caduti.