«Noi contro mediazioni al ribasso»
Scalfi (Insieme Trento) spiega il no sull’Imis: «Giunta attendista e distratta»
TRENTO. Si sono dissociati sul compromesso tra maggioranza e opposizioni sull’aliquota Imis, ridotta allo 0,49, per chi dà le case in comodato a figli e nipoti. È il gruppo Insieme Trento, fronda a sinistra del Pd, che aveva annunciato si sarebbe riservata di volta in volta a schierarsi con la maggioranza o meno. E così è stato,
Sull’accordo notturno sull’Imis che ha visto la giunta tornare sui propri passi ed abbassare l’aliquota allo 0,49, non si sono allineati. Ne parliamo con il capogruppo Vanni Scalfi.
Nessun imbarazzo ad avere votato insieme ai consiglieri del M5S contro una delibera della maggioranza?
Non direi, visto che è stata la maggioranza a schierarsi con le opposizioni per una mediazione che giudico molto modesta. Quando si è prospettato, nella seduta precedente, un accordo sull’aliquota a 0,55, si è voluti andare avanti ad oltranza, per poi arrendersi di fronte all’ostruzionismo ad un compromesso sullo 0,49. L’aumento dell’Imis per chi ha le seconde case era una proposta giusta ed equa, oltretutto con parametri sempre inferiori ad altre città. Invece si è arrivati ad una mediazione al ribasso.
Ci si deve attendere quindi da parte vostra un voto contrario ad altre delibere che arriveranno in consiglio?
Vale quello che abbiamo già annunciato al sindaco Andreatta: se dalla giunta vengono proposte utili, come il piano per le politiche giovanili e per l’Asis, siamo pronti a sostenerle. Ma su tanti temi, come l’area ex Italcementi o ex lettere o la riforma delle circoscrizioni, c’è ancora molta vaghezza. Sull’ex Italcementi, nel concreto, di cosa si vuole metterci di preciso, non c’è una riga. Stessa cosa per l’ex Lettere: si sono fatti gruppi di studio, a cui ho partecipato, ma è tutto molto vago.
Nemmeno sul documento uscito dalla commissione decentramento sulle circoscrizioni c’è condivisione?
Il documento uscito dalla commissione prevede 12 punti, e per quanto riguarda gli accorpamenti si rinvia la discussione ad un anno. Ammesso che ci saremo ancora tra un anno, visto le grandi manovre per le elezioni provinciali, se si tratta di approvare le indennità noi ci stiamo. Ma il problema è che questa è una giunta di attendisti di natura, ma ora mi sembra che il primo pensiero per molti siano le elezioni e poco i problemi da risolvere. (sa.m.)