Niente sigarette, nemmeno elettroniche

Il pasticcere Dario Maule a Volano precorre i temi: «Non c’è certezza che siano innocue e comunque mi danno fastidio»



VOLANO. Probabilmente Dario Maule ha anticipato i tempi, ma intanto è l'unico. Da alcune settimane, sulla sua porta è affisso un divieto di fumare sigarette elettroniche nella sua caffetteria e pasticceria, a Volano. Niente fumo, quindi, ma nemmeno vapore "aromatizzato alla nicotina", da "Dario di Mahdi", si può solo sentire il profumo dei pasticcini e delle torte.

Maule forse anticipa i tempi, perché recentemente sono arrivate le prime circolari di divieto anche per le sigarette elettroniche, come ad esempio accaduto per cinema e ristoranti in Veneto. Il tema è comincia ad essere dibattuto, non solo sugli effetti della sigaretta elettronica per chi ne fa uso, ma anche per l'ambiente intorno. Dario Maule, non fumatore da sempre, ha voluto dare una linea precisa.

«Manca ancora una legislazione precisa - spiega - non si riesce ancora a capire come funziona. Io sono sempre stato contrario al fumo nei locali, anche prima dell'arrivo dei divieti. Questi sono stati i benvenuti, perché la differenza ora si sente, eccome. Trovo come una mancanza di rispetto nei confronti degli altri, e condiziona comunque l'aria dei dintorni. Ho raccolto anche il disagio di amici o clienti che hanno poco apprezzato il cinema, avendo di fronte dei fumatori di sigarette elettroniche, con la loro nebbiolina di vapore».

L'apprezzato pasticciere di Volano vede anche dei rischi, nel lasciare libertà ai fumatori "elettronici". «Può invogliare anche gli altri fumatori. Io ho una sala grande, dove non mi è possibile fare controlli continui. Può accadere che si metta a fumare anche chi fa uso di cicche normali, e che io non me ne accorga: se mi arriva un controllo, sono però io il responsabile». Quindi, Maule ha deciso di dare una stretta, imponendo il divieto a tutti i tipi di sigarette.

Ma la clientela, si è lamentata? «No, finora ho avuto solo richieste di informazioni, e curiosità da parte degli avventori. Anzi, c'è anche chi ha apprezzato, come un insegnante che ha fotografato l'insegna per portarla al dirigente della sua scuola. Ho sentito di sigarette elettroniche consumate persino in ospedale. La mia scelta dipende anche dal tipo di locale e dal tipo di clientela. Chi viene da me sono in gran parte famiglie, molte donne con i bambini, ed è una pasticceria. É giusto che sia un ambiente pulito, senza fumo nè vapore. Ci sono anche stati dei fumatori che hanno parlato della "ennesima campagna" contro di loro. Li capisco, ma non mi piace che si fumi nei miei locali». E se la legge stabilisse che questo vapore, prodotto dalle sigarette elettroniche, non ha conseguenze negative sulla salute? «Se certificano che non ci sono danni sulla salute usando la sigaretta elettronica, allora si potrà riprendere a fumare, da me. Forse». (m.s.)













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