Niente banchi hi-tech per i consiglieri

Congelato il progetto da 50 mila euro. Pegoretti: «Non ci sono soldi»



TRENTO. Niente banchi hi-tech per i consiglieri comunali. Men che meno tablet o iPad. Non è tempo di spese per nuove (e costose) tecnologie. Il presidente del consiglio Renato Pegoretti lo ha detto l'altra sera al vertice dei capigruppo: «Con il problema di risorse che abbiamo, non è sostenibile. A meno che i consiglieri non ci mettano loro i soldi per acquistare i tablet e il Comune investa sul software». Viene così congelato l'ordine del giorno, approvato un anno fa, che prevedeva di installare 50 postazioni video touch screen per migliorare i lavori d'aula. «È un'occasione mancata per risparmiare carta e toner e per lavorare meglio», commenta Corrado Bungaro (Pd), uno dei promotori della proposta.

La proposta, firmata insieme al collega Alberto Salizzoni (anche lui Pd) partiva da alcune considerazioni: tra aprile e dicembre 2010 per l'attività del consiglio comunale erano state stampate 130 mila fotocopie, con un relativo consumo di toner pari a un quarto del consumo dell'intero servizio del consiglio. «Un investimento economico nell'ordine di 50 mila euro - spiegavano i promotori - permetterebbe di ammodernare le attrezzature, consentirebbe una gestione più efficiente e un risparmio di materiali».

L'ipotesi era di realizzare 50 postazioni video touch screen collegate in rete, in grado di aggiornare l'ordine dei lavori, permettere il collegamento al sito internet dell'amministrazione contenente documenti e convocazioni, agevolare le comunicazioni tra presidenza, giunta e consiglieri durante le sedute, trasmettere sullo schermo le immagini di grafici e video proiettati in aula su progetti urbanistici e slides, infine scrivere emendamenti in tempo reale.

L'ordine del giorno, collegato al bilancio 2011, era stato approvato a larghissima maggioranza. Ma le aspettative si sono infrante davanti al problema dei costi. In un momento in cui il Comune è costretto a tagliare ogni spesa, a rinunciare alla Galleria Civica, ad aumentare gli abbonamenti degli autobus e le tariffe degli asili nido, diventa difficile pensare a 50 mila euro da investire sulle nuove tecnologie d'aula. Il presidente Pegoretti lo ha detto chiaro e tondo nell'ultimo incontro dei capigruppo: «Si dovrà intervenire per migliorare il sistema di microfoni e di votazione che sconta dei problemi, ma per quanto riguarda le postazioni, o i tablet, si pone un problema di mancanza di risorse».

Due le alternative ventilate: che le forze politiche rinunciassero ai fondi ai gruppi per un anno (40 mila euro), dirottandoli sulla nuova strumentazione tecnologica, oppure che i singoli consiglieri mettessero i soldi per acquistare il tablet (l'amministrazione avrebbe poi al software e ai collegamenti). Nessuna delle due sembra aver ottenuto consensi. «Peccato, è un'occasione mancata per risparmiare carta e toner e per lavorare meglio», commenta il consigliere Bungaro. «Nel giro di qualche anno l'investimento verrebbe ammortizzato. Penso che in questa fase ci sia la paura che l'operazione venga letta all'esterno come un capriccio dei consiglieri. Ma non è certo questo, non si tratta di regalare l'iPad ai consiglieri. Semplicemente di dotare l'aula, anche per chi verrà dopo di noi, di strumenti che consentano di lavorare in modo più produttivo».













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