Nido, ogni bimbo costa 1.171 euro al mese

Approvato il bilancio dell’Afis Chimelli: le famiglie pagano il 21%, il resto è coperto da Provincia (57%) e Comune (22%)


di Roberto Gerola


PERGINE. In un mese, un bambino al nido costa 1.171 euro. Il dato emerge dal bilancio consuntivo di Asif Chimelli 2012. Il documento contabile (il terzo dalla istituzione dell’ente) è stato approvato dalla giunta comunale. Da dire subito che il 21 % del costo è a carico del privato (246,61 euro di media come retta), il 57% della Provincia (650 euro) e il rimanente (22%) del Comune (Pergine in particolare, ma anche a carico dei Comuni convenzionati: Fierozzo, Frassilongo, Baselga di Piné, Calceranica e Civezzano). La spesa è una delle voci che rientrano appunto nel bilancio Asif che nel 2012 appunto ha chiuso sul totale di 5.542.348 euro con un avanzo di 22.927,20 euro. Si tratta dello 0,41 % del totale.

A questo proposito, Francesca Parolari, direttrice di Asif Chimelli, sottolinea che «la gestione si è rivelata corretta, nel senso che l’ente non ha sforato, ma nemmeno registrato un utile particolarmente elevato. Si può dire parlare allora di una gestione oculata, di costi e spese equivalenti e che si è sostanzialmente rispettato il principio che deve essere alla base dell’ente: non si lavora per guadagnare, ma nemmeno sprecare». Poi, chiarisce che i 22.927 euro (l’anno scorso erano 16.000) finiranno nel fondo di riserva che il Comune aveva istituito per spese di necessità o perdite. «Ma finora - conclude la direttrice - perdite non sono mai state registrate”.

Asif Chimelli ottiene finanziamenti dal Comune (1.840.000 euro) e il rimanente quasi a totale carico della provincia, a parte circa 558.000 euro come entrate da privati. Nel bilancio Asif entrano i nidi (a parte Il Bucaneve e Scarabocchio in appalto), le scuole dell’infanzia, il centro giovani, le politiche giovanili, il piano giovani, ludoteca. Per quanto riguarda le voci di spesa, le principali sono: circa 4 milioni per il personale (120 unità), 134.000 per alimentari (3 scuole), 21.000 per materiale per pulizie, 775.000 (Bucaneve e Scarabocchio), 38.000 per manutenzione ordinaria mobili e immobili, 67.000 di teleriscaldamento (4 strutture), 36.000 per energia elettrica, 15.000 per i rifiuti.

Il settore operativo principale è quello delle scuola dell’infanzia. Da rilevare che la sezione in meno nell’anno 2011-12 si è avuta anche nel 2012-2013, mentre a Roncogno sono state mantenute le 3 sezioni. Da registrare l’assunzione della nuova coordinatrice Angela Dallago e l’organizzazione del servizio non ha subito modifiche. Importante (e delicato) anche il settore dell’asilo nido. Le due strutture (Il Castello con 62 posti e Il Bucaneve con 66) hanno registrato un’uscita di 55 bimbi. Le domande per settembre sono state 135 (la graduatoria è stata pubblicata ieri), le rinunce una ventina e in lista d’attesa sono in 60. Da dire che con i nuovi criteri (più aderenti alle necessità) di ammissione, sono entrati anche bimbi di 8/10 mesi.

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