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Nella “Casa dei Turchi” di Rovereto un b&b vegano

La famiglia Galvagni (che gestisce anche il ristorante l’Orto di Pitagora in piazza Malfatti) ha deciso di aprire la “Dimora dell’orto”


di Michele Stinghen


ROVERETO. Dopo il ristorante, arriva il bed & breakfast vegetariano e vegano. É la "Dimora dell'orto", e si trova nella casa forse più bella di tutta Rovereto: la Casa dei Turchi. In questa casa tra il Leno e Santa Maria c'è già un altro bed & breakfast, e l'Airbnb di Gianni Jacucci, proprietario dello stabile e che ne finanziò il restauro.

L'ultimo B&B è però una "filiazione": è gestito infatti dalla famiglia che possiede anche il ristorante vegano e vegetariano di piazza Malfatti, "L'Orto di Pitagora". Con questa nuova apertura, di fatto la "Casa dei Turchi" - diventata uno dei simboli della città della Quercia, dopo la sua splendida ristrutturazione - è ora al completo. E la "filosofia" del tutto particolare del ristorante di piazza Malfatti, si estende all'interno del centro storico di Rovereto.

«Ci siamo trasferiti ad abitare nella "Casa dei turchi" - spiega Annalisa Galvagni, che assieme ai figli Alain ed Igor gestisce il ristorante vegetariano - e ci è venuta l'idea di dare un servizio all'Orto di Pitagora, estendendone la filosofia. Il B&B è aperto da circa un mese, e ospitiamo anche i clienti del nostro ristorante».

Si tratta di una suite con quattro posti letto (un matrimoniale e un divano letto) con vista sul Leno, al terzo piano della casa dei Turchi. Come al ristorante, però, dimenticatevi la carne; e potete mettere da parte anche il latte, se siete vegani. «Non facciamo colazioni in base alle richieste del cliente. Serviamo frutta, dolci vegani o vegetariani - prosegue Galvagni - del resto non siamo un albergo. Un bed & breakfast del resto funziona proprio così: ti ospito a casa mia, e quindi è come se fossi a casa mia, e a casa mia si mangia così».

La formula, complice il forte aumento di persone vegetariane e vegane, è vincente, lo si è visto al ristorante di piazza Malfatti, dove la frequentazione è assidua, a due anni dall'apertura. É stato il primo esercizio ad affiliarsi al circuito dell'Ecoristorazione in Trentino.

Non ci sono doppi turni e quindi si può restare fino alla chiusura a chiacchierare, rilassarsi, l'arredamento è originale, e si beve rigorosamente acqua "del sindaco": «che è buonissima, noi in più la filtriamo. Se servissimo l'acqua che si compra mi basterebbe a pagarmi l'affitto, ma noi abbiamo fatto questa scelta», dice Annalisa Galvagni.

Il ristorante è anche etico: ha accolto una ragazza del progetto Formichine (per le donne in difficoltà), ed ora l'ha anche assunta.













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