alle albere

Muse, in 10 mila per la festa di compleanno

Successo di pubblico per la non stop di arte, musica ed eventi per adulti e bambini



TRENTO. Grande successo per la prima festa di compleanno del MUSE Museo delle Scienze di Trento che ha coinvolto nel corso di 10 ore di apertura ed eventi ininterrotti, più di 10.000 persone. Circa 5.000 i visitatori degli spazi interni al museo, aperti gratuitamente per l’occasione e arricchiti dalle proposte di numerosi laboratori a tema, più di 1.000 le persone che hanno potuto ammirare il nuovo gioiello dell’allestimento, lo spazio Maxi Ooh! dedicato ai più piccoli da zero a cinque anni e da oggi permanentemente aperto al museo. Altrettanti coloro che all’esterno, sul palco allestito nel parco delle Albere, hanno assistito ai concerti, agli spettacoli, al dj set e alle presentazioni ufficiali.

La lunga festa  del MUSE è iniziata alle 16.00 con l’inaugurazione di Maxi Ooh!. Alle 18.30, la cerimonia ufficiale, con il Sindaco di Trento Alessandro Andreatta che ha ricordato come il museo – con i suoi oltre 500.000 visitatori in un anno – si sia posizionato tra i primi 8 musei in Italia, merito del mix tra il gioiello architettonico consegnatoci da Renzo Piano e i contenuti scientifici e divulgativi che si trovano al suo interno.

Un successo riconosciuto anche dall’assessore alla cultura della Provincia, Tiziano Mellarini, che rilancia: “un trionfo ottenuto con un gioco di squadra, il cui esito porta prestigio alla città e al territorio. L’importante messaggio che il MUSE lancia è che investire in cultura significa avere una ricaduta in termini turistici ed economici. Siamo nell’elite del panorama museale nazionale, ma il prossimo obiettivo è l’internazionalizzazione, auspico assieme ad altri importanti centri culturali e turistici”.

Ha chiuso i discorsi e aperto ufficialmente la fase di festeggiamenti il direttore del MUSE Michele Lanzinger: “La nostra è una festa nel senso più puro del termine, gioia pubblica che vogliamo condividere con voi. Si chiama #MUSEBigBang, perché il nostro è un processo di espansione che continua tuttora e non si arresta".













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