Muore a 52 anni mentre recita sul palco 

Italo Piffer, vignaiolo di Cembra, era con la filo a Sarche. Si è accasciato all’improvviso, inutile il tentativo di rianimarlo


di Gino Micheli


CEMBRA. «Eravamo in scena noi due - racconta Aldo Nicolodi - io e Italo. Interpretavamo frà Pacifico e Angelo, eravamo poco dopo la metà del primo tempo e al termine della battuta si è prima inginocchiato poi si è riversato a terra sussurrando qualcosa». È successo sabato sera, sul palco del teatro di Sarche. Un malore improvviso che ha strappato alla vita Italo Piffer, imprenditore agricolo di Cembra di 52 anni, mentre stava recitando con la filo Doss Caslir di Cembra, nella commedia: «Cupido sforzà…rebalton assicurà».

Il dramma che si stava consumando ha lasciato attoniti gli spettatori che hanno capito che non si trattava di uno scherzo, di un passaggio della commedia. Il sipario è stato immediatamente chiuso e alcuni dei componenti della filo di Cembra, che fanno anche parte della Stella Bianca, hanno iniziato le manovre di soccorso. Italo si era anche ripreso, come raccontano, e rispondeva alle domande. Ad un certo punto ha detto «io non ce la faccio”», lo hanno tranquillizzato gli hanno detto che era in arrivo l’ambulanza. «Poi ci ha detto ancora “scusatemi” - raccontano addolorati gli amici - e non si è più ripreso». Il cuore di Italo Piffer ha smesso di battere alle 22 di sabato sera. Purtroppo anche l’intervento dei sanitari del 118 non è riuscito a salvare il grande cuore generoso dell’uomo.

Italo Piffer, sposato con Lorena Gaigher, viveva nella sua casa in via del Molino, nella frazione di Fadana di Cembra con i figli Nicola di 25 anni e Francesca di 20. Da qualche anno aveva rilevato l’azienda del padre Remo in località «Vigna delle Forche» dove si produce l’uva del Müller Thurgau, a quota 872 metri di altitudine; vino che è stato premiato più volte nel concorso del Gambero Rosso «Tre Bicchieri».

L’ex sindaca Antonietta Nardin ricorda molto bene Italo e lo elogia per quello che ha fatto nel volontariato del paese: «Era molto bravo, impegnato, attentissimo, non mancava mai e quindi era parecchio affidabile. Una persona sempre pronta a spendersi per il bene comune».

All’istituto agrario di San Michele aveva conseguito il diploma di perito agrario. Era stato dipendente della Cantina Sociale di Cembra e poi aveva fatto parte anche nel consiglio di amministrazione. Era stato assessore comunale all’agricoltura nella legislatura (1995-2000) sotto la guida del sindaco Franco Nardin. Fino allo scorso era nel consiglio degli affari economici della parrocchia, era stato anche volontario nella Stella Bianca ed era, anche adesso, nel consiglio direttivo del gruppo alpini.

Ma aveva una predilezione particolare per la Filodrammatica. «Era entrato a far parte della filo - commenta il regista Luciano Lona - a 14 anni. Dal 1991 al 1999 era stato presidente (da allora lo è Rosa Micheli) ed anche rappresentante in zona per la Cofas. Una persona speciale, generosa, schietta. Un esempio di raro altruismo disinteressato con l’obiettivo unico di mettere sempre il meglio di sé a servizio di e per la sua comunità». Una bellissima persona che ha lasciato un grande vuoto.

Da ieri mattina la salma di Italo è composta nella cappella mortuaria del cimiero di Cembra, dove domani, alle 14.30, in chiesa, saranno celebrati i funerali che saranno preceduti (questa sera alle 19.30) dal Rosario.

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