Muore a 33 anni durante la vacanza

Andrea Decenzo di Martignano stroncato da un’infezione da stafilococco mentre si trovava in Spagna


di Luca Petermaier


TRENTO. “Libertà” era una delle parole che più gli piaceva pronunciare e che – forse – lo avrebbe descritto al meglio. Un animo libero, a volte un po' ribelle, ma sempre generoso verso gli amici. Andrea Decenzo, 33 anni, i suoi amici di Trento non li riabbraccerà più. E' morto in Spagna, domenica scorsa, lontano da casa. Si trovava a Granada dove doveva visitare alcuni conoscenti quando – poco dopo la partenza dall'Italia, avvenuta alla fine di settembre – ha iniziato ad accusare uno strano malessere. Febbre, sempre più alta e la sensazione di non poter fare altro che chiedere l'aiuto di un medico. E' cominciato così il breve calvario che in poco meno di due settimane ha portato Andrea Decenzo alla morte, avvenuta – secondo le prime, sommarie ricostruzioni – per colpa di un'infezione da stafilococco che ha colpito un corpo già indebolito. All'infezione si è aggiunta una complicazione di natura cardiaca (non è ancora chiaro se congenita o meno) che ha obbligato i medici a sottoporre il trentatreenne di Martignano ad un delicato intervento chirurgico. C'era il 50% di possibilità che riuscisse, ma alla fine – dopo una giornata di effimera speranza – il cuore di Andrea ha smesso di battere definitivamente.

La storia di Andrea Decenzo è quella di un trentenne brillante e talentuoso che – dopo mille sforzi – era riuscito a fare della propria grande passione per il disegno un lavoro. Andrea disegnava (aveva anche creato un sito) dando sfogo ad una fantasia multiforme e irrequieta che si celava però dietro un sorriso sempre disponibile per chi gli stava vicino. Amava i tatuaggi (con i quali aveva impresso di sé molte parti del corpo degli amici) e i graffiti, alcuni dei quali postati sul suo profilo facebook con il nickname di “nano”.

A Martignano, Andrea viveva con la madre Marta che – appreso del malessere del figlio - già dagli inizi di ottobre si è trasferita in Spagna per stargli vicino, mentre qui a Trento gli amici si organizzavano per tenersi in contatto con lui grazie al web. «All’inizio - spiega un’amica - lui ci rassicurava, poi abbiamo saputo dell’intervento chirurgico ma non pensavamo che corresse un pericolo di vita. Per questo la notizia della morte ci ha lasciato senza parole».

Da lunedì il profilo Facebook di Andrea ospita i ricordi più disparati, da quelli pieni di rabbia verso un destino incomprensibile ai più affettuosi. Ma sul profilo c’è anche dell’altro. E cioè la notizia che gli amici - durante un aperitivo di un paio di giorni fa - hanno raccolto grazie a una colletta 3500 euro per aiutare economicamente la madre di Andrea ad affrontare le spese sostenute in questi 15 giorni.

Possibile morire in questo modo a 33 anni? Possibile che nessuno si sia accorto di nulla e che Andrea non avesse manifestato sintomi precedenti? E’ quello che si stanno chiedendo attoniti oggi gli amici, senza però sapersi dare molte risposte. Qualcuno, invero, ricorda che negli ultimi tempi il trentatreenne di Martignano lamentava frequenti dolori intercostali, ma forse questo non basta a dare una spiegazione “medica” all’improvviso decesso.

Ora gli amici attendono con impazienza l’ultimo viaggio di Andrea che dovrebbe rientrare entro un paio di giorni a Trento dove in tanti lo aspettano per salutarlo dopo la probabile cremazione.

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