TERREMOTO PD

Miorandi: Robol inesistente da un anno

Il sindaco di Rovereto scarica l’assessore: «Negli ultimi tempi ha fatto male il suo lavoro in giunta. Ricandidarla? Ci pensi il partito...»


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Non usa mezzi termini il sindaco Andrea Miorandi quando parla di «atto irresponsabile dettato da ambizioni personali», di «un’uscita sbagliata nei tempi, nei modi e nel linguaggio». Per poi aggiungere che «nell’ultimo anno ha fatto male da assessore: è stata praticamente inesistente...». Sarà di nuovo in lista? «Sarà il partito a decidere dopo aver fatto le opportune valutazioni...» Beh, non ci vuole molto a capire che Andrea Miorandi con queste dichiarazioni scarica l’assessore Giulia Robol. Non un assessore qualunque. Non solo per l’importanza della delega che le aveva affidato cinque anni fa (l’urbanistica) ma anche perché è il segretario provinciale del suo partito, il Pd.

Come giudica l’intervista al Trentino con la quale Robol avanzava la candidatura a sindaco?

E’ stata una sorpresa per tutti. Un’uscita sbagliata nei tempi, nei modi e nel linguaggio. Un atto irresponsabile dettato dalle sue ambizioni che ci ha lasciati sbigottiti e ha fatto male al sottoscritto, ai colleghi di giunta, agli elettori...

...manco fosse un tutti contro tutti, una guerra interna...

C’è un sentimento misto di spaesamento e di rabbia in chi ci ha votato e continuerà a votarci. Noi abbiamo fatto un patto con la città, abbiamo sottoscritto un programma 10x10 al quale non possiamo sottrarci. E nemmeno Giulia ora può venire meno agli accordi presi, non si può sottrarre al lavoro di squadra.

Certo che ora la convivenza diventa più difficile anche all’interno della giunta...

Non è una questione personale tra me e lei. Il problema è che da un anno Giulia è inesistente all’interno della giunta, da un anno è in gravi difficoltà amministrative, da un anno ha fatto male da assessore ed è toccato a me fare da supplente. Posso capire che i suoi impegni sono molti ed è difficile conciliarli ma ha sbagliato...

Ha sbagliato cosa?

Ad imboccarsi in quell’avventura che l’ha portata alla segreteria provinciale del partito. L’avevo sconsigliata, ho cercato di dissuaderla, ma quando lei ha deciso di percorrere quella strada l’ho sostenuta. Ora però si vedono le conseguenze di quella scelta: un cortocircuito politico-amministrativo. Quando siamo entrati in municipio eravamo giovani amministratori al primo impegno con la voglia di fare bene il nostro lavoro e portare a casa obiettivi. Un impegno di squadra che ribadisco ora per il quale Giulia dovrà esserci.

Quindi non ritira la delega da assessore all’urbanistica?

Non ci ho mai pensato perché siamo in sintonia sui grandi temi che riguardano la viabilità, l’urbanistica, i parcheggi. Ora il problema si sposta a livello di segreteria provinciale del partito. Giulia deve rientrare in fretta: ritiri l’idea di candidarsi a sindaco, mi sembra che sia già così dalle sue ammissione, e torni a lavorare nel rispetto di quell’impegno collettivo che si è presa con gli elettori e la città.

Per lei ci sarà un posto nella lista elettorale?

Deve essere il partito a decidere. Il suo patrimonio non va buttato, ma non si può nemmeno scendere in campo e calciare verso la nostra porta. Siamo una squadra, ripeto, e dobbiamo calciare tutti nella stessa direzione.

Vi siete incontrati in questi giorni?

Non ancora. Spero di avere un confronto a quattro occhi al più presto.

E cosa le dirà?

Quello che ho detto in questa intervista: queste mie riflessioni le ho condivise anche in giunta e non ho nulla da nascondere.













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