«Miorandi da solo prende più di tutti noi»
Per i 7 presidenti di circoscrizione quello del sindaco è un attacco «becero e populista»
ROVERETO. «Un attacco offensivo e populista, un modo facile per cercare consenso che è indice della debolezza in concreto di questo sindaco deludente e della sua inesperienza politica». I presidenti delle sette circoscrizioni non hanno gradito le dichiarazioni di Miorandi, sintetizzabili nel concetto che si potrebbero tagliare i loro compensi visto anche il poco che fanno. E replicano chiaro: «I suoi 8000 euro e rotti, lui è sicuro di meritarseli?»
Di soldi i sette presidenti (Enzo Da Costa, Giuseppe Zenato, Bianca Francesconi, Sandro Folgarait, Filippo Galli, Maurizio Migliarini e Carlo Plotegher) non vorrebbero parlare, «perchè non è quello il vero problema». Ma tocca partire da lì, perchè è lì che il sindaco ha affondato il colpo. Un presidente di circoscrizione ha una indennità di 1000 euro al mese. Ogni consigliere un gettone di presenza di 50 euro a consiglio. Per il sindaco, una spesa complessiva di 400 mila euro l'anno dovuta anche al proliferare di consigli circoscrizionali. Con uno dei «parlamentini» che sarebbe stato convocato 29 volte.
E' la prima grave inesattezza (o bugia strumentale) di cui i presidenti accusano Miorandi. Nessuno ha avuto quest'anno più di 16 riunioni, dicono. E comunque, non è nemmeno questo che li indigna. Il problema è che nel ritenere ingiustificati (prima ancora che rinunciabili) i loro 1000 euro lordi al mese, il sindaco ha di fatto detto che le circoscrizioni non fanno nulla. Che la gente non le segue e quindi viene meno il collegamento col territorio. Mentre sul fronte amministrativo concreto non battono un colpo. Insomma, pochi o tanti che siano, quei 1000 euro (più gettoni) sarebbero «sproporzionati» rispetto al nulla che producono.
La linea dei sette presidenti e concorde e unanime: «Un modo di fare politica becero e di pessimo livello». Miorandi, ricordano, si rifà alle serate di presentazione del bilancio per dire che la gente non segue i lavori. E qui la risposta è secca: se non vengono a sentire la giunta, è segno di scarsa affezione per la circoscrizione o per la giunta? Visto quanta gente ha seguito le presentazioni ufficiali all'Urban Center (una ventina di persone, quasi tutti dipendendenti del comune) viene facile pensare alla seconda ipotesi. Quando si affrontano temi concreti, aggiungono, la gente c'è. E forse parteciperebbe di più se la giunta manifestasse una qualche disponibilità concreta al confronto, cosa che non ha mai fatto. Sentire proclami fumosi non interessa a nessuno.
Ma tornando ai costi: indennità, gettoni, riduzione del numero dei consiglieri e delle stesse circoscrizioni. Per i presidenti non sono affatto un tabù. Già in primavera, ricordano, hanno dato la propria piena disponibilità a ragionare su tutto questo nel ambito di un ripensamento complessivo dei costi della politica. Benissimo ridurre tutte le indennità, la loro inclusa. Non bene sciacquarsi l'anima additando all'opinione pubblica i loro 1000 euro lordi ma intanto difendere coi denti i propri 8000 e rotti.