Mattarei contro il Sait nella “guerra del pane” 

Duro attacco. L’ex numero uno della Federazione interviene a nome della FC Vallate Solandre per stigmatizzare l’esclusione di 11 panificatori locali. Simoni: «Bieco desiderio di rivalsa»



Trento. Lo stile è lo stesso, senza mezze misure. Marina Mattarei, presidente decaduta della Federazione Trentina della Cooperazione, torna sulla scena, stavolta nelle vesti di presidente della FC Vallate Solandre. Lo fa con una dura presa di posizione su quella che è stata definita come la “guerra del pane”, sorta dopo la scelta del Sait di rescindere i contratti con 11 panificatori del territorio.

«La dimensione commerciale certamente esige competenza e determinazione, ma essa deve svilupparsi sempre nel solco definito dalla governance, e far poggiare la cooperativa sulle due gambe della sostenibilità aziendale e della responsabilità sociale d’impresa», attacca Mattarei. «Quando viene incrinata, che sia dato oggettivo o percepito poco conta, la credibilità reputazionale fondata su questi presupposti, allora il rischio di essere valutati solo dal mercato diventa concreto. Allora l’unico parametro diventa il prezzo, non, come sarebbe auspicabile, il prezzo più giusto, ma il prezzo più basso, nel quale evidentemente non possono contenersi altri valori. In definitiva, si conosce il prezzo di tutte le cose e il valore di niente. E l’altro rischio, altrettanto deleterio per il futuro della cooperazione, è che cessi ad un certo punto di essere riconosciuta in virtù della sua distintività dalla carta costituzionale, e di conseguenza non possa più rivendicare, non in quanto privilegio ma in quanto diritto, il sostegno e la partnership delle istituzioni al proprio sviluppo e a quello delle comunità di riferimento». Mattarei sottolinea poi un altro aspetto: «Nella sua storia di 120 anni la filiera delle famiglie cooperative e del loro consorzio Sait ha saputo costruire molto, in termini economici, di garanzia di servizi, di prossimità, di intercooperazione, di coesione sociale, di impegno civico, e quindi di sviluppo della nostra Autonomia, e continua a farlo a tutti i livelli. Deve imparare a comunicarlo meglio, ce lo diciamo tutti da tempo. E’ stato anche questo un limite che non ha consentito di gestire al meglio il tema dei panificatori».

Ancora più dura la replica del presidente del Sait Roberto Simoni: «Abbiamo già esaminato la richiesta della FC in Cda, che all’unanimità l’ha ritenuta non accettabile nella sostanza e nella forma”, afferma. Parlando di un “atteggiamento opportunistico, che probabilmente discende dalle note vicende che hanno portato alla decadenza di Mattarei, contrario ad ogni regola democratica e societaria”. Il presidente “respinge con fermezza ogni attacco personale e strumentale, da parte di una Cooperativa che beneficia direttamente dei risultati realizzati dal Consorzio con il grande impegno e sacrificio di quanti operano al proprio interno, adottando decisioni, magari impopolari, ma sempre nel pieno e totale interesse delle FC socie». «Trovo fuori luogo - conclude Simoni - anche il periodo, dopo un immane sforzo prodotto dal Consorzio, dal Cda e da tutti i propri collaboratori per far fronte alla crisi epidemica. Un presidente che si premunisse di valutare a fondo l’operato del proprio Consorzio dovrebbe solo rivolgere allo stesso parole di encomio e ringraziamento e non farsi dominare da bieco desiderio di rivalsa e rivincita per vicende come non riguardano e non interessano il Consorzio».













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