Matilda, la prematura inglese nata a Trento, è già una star
In Trentino per una vacanza, una coppia di inglesi ha visto venire al mondo la loro prima figlia con quasi 15 settimane di anticipo rispetto al termine
TRENTO. Di certo, quello che Jordan Wilson e il compagno Ashley Challoner, una giovane coppia di genitori inglesi, si aspettavano dal loro viaggio nel nord Italia, era quello di trascorrere alcuni giorni di vacanza esplorando città e paesaggi innevati.
Mai avrebbero immaginato che proprio a Trento, invece, avrebbero visto il visino di Matilda, la loro prima figlia, venuta alla luce con quasi quindici settimane di anticipo rispetto alla data prevista. La coppia si trovava in Trentino quando Jordan ha iniziato a manifestare dei sintomi preoccupanti, che l'hanno fatta arrivare all'ospedale di Trento, centro di riferimento per le gravidanze a rischio.
Dopo due giorni di ricovero, la piccola ha deciso che Trento, non a caso denominata “città del Natale”, fosse la città giusta per fare il suo ingresso nel mondo. Matilda Challoner è nata a ventincinque settimane e quattro giorni, un caso di prenatalità estrema.
La piccola Matilda (foto Panato)
La piccola, nata di 800 grammi, è stata immediatamente incubata nel reparto di terapia intensiva neonatale del Santa Chiara. Per due giorni il suo corpicino è stato attaccato ad un respiratore, ma le sue condizioni sono migliorate rapidamente. Allo stato attuale, si prevede che la bimba dovrà rimanere in ospedale per un periodo di circa 40-45 giorni, prima di poter essere considerata non più a rischio ed intraprendere con mamma e papà il viaggio di ritorno nel Regno Unito.
I genitori Ashley e Jordan con la loro piccola (foto Panato)
Al momento, la giovane coppia può contare sull'aiuto economico della propria assicurazione sanitaria, che permette loro di avere una sistemazione e di provvedere ai bisogni principali. Diversa sarà la situazione una volta rientrati in Inghilterra. I bambini nati prematuri come Matilda, infatti, necessitano di un costante monitoraggio clinico, per poter intervenire su eventuali complicazioni fisico-neurologiche. Jordan, ancora studentessa, e Ashley potrebbero non avere i mezzi per garantire alla bambina le cure di cui necessita.
A mobilitarsi, allora, è stata la nonna materna di Matilda, Helen Richardson, che da Norwich ha messo in piedi un'operazione di crowdfunding, una raccolta fondi su gofoundme.com per dare la possibilità a chiunque lo desiderasse di conoscere la storia della nipotina e lasciare una donazione libera. Il potere del web ha dato alla storia di Matilda una visibilità straordinaria. La cifra inizialmente raccolta era di 1500 sterline, ma grazie al passaparola della rete, la famiglia Challoner ha già ricevuto dall'Italia e dall'estero quasi 3800 sterline, e le donazioni non smettono di arrivare.