«Mart, servono più mostre popolari»

L’appello del sindaco al cda: nuove proposte per soddisfare il grande pubblico e mantenere la dimensione della ricerca


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Il Mart deve sapersi reinventare. E’ quanto sostiene il sindaco Andrea Miorandi che lancia un appello al consiglio di amministrazione del museo: «Mi auguro un nuovo corso del Mart. Chiamo il cda ad un senso di responsabilità per formulare nuove proposte, per presentare un piano pluriennale in grado di rispondere alla contrazione di risorse economiche». In sostanza: anche con un budget ridotto (l’assessore provinciale Panizza ha infatti annunciato tagli consistenti) l’attività del Mart dovrà continuare cambiando però il passo senza comunque perdere di vista la natura di museo di arte moderna e contemporanea.

In che modo? Con quali proposte culturali? Con quali mostre? «Premesso che non sono un esperto d’arte - afferma il sindaco - è diffusa la domanda di un maggior equilibrio tra la dimensione più popolare e la dimensione di ricerca». Il che vuol dire proporre mostre che siano meno di élite o di nicchia e più fruibili al grande pubblico: «Non credo al sinonimo: mostra con molti visitatore uguale mostra squalificante per il Mart. Gli esempi in questi anni li abbiamo avuti: penso alla Phillips Collection piuttosto che a Modigliani o agli impressionisti del museo d’Orsay che hanno portato in città il grande pubblico. E’ ora di reinventarsi la formula con un nuovo riequilibrio sulle proposte culturali. Ripeto: il Mart deve reinventarsi per essere anche protagonista dello sviluppo economico nel settore del design e della ricerca» è l’invito del sindaco al cda.

Quanto ai tagli paventati da Panizza «attendo atti concreti. E’ innegabile che una contrazione di risorse pubbliche comporterà una riduzione dei finanziamenti al Mart. Una preoccupazione trasversale in consiglio che mi auguro venga fatta propria da tutti i sindaci del Trentino per la dimensione internazionale del Museo. Ma penso - conclude il sindaco- che le famiglie roveretane siano più preoccupate di avere uno stipendio che per il Mart»

Tre in consiglio le domande di attualità presentate dai consiglieri Cimmino di Rovereto merita, Tomazzoni dei Civici e Graziola dell’Upt alle quali ha risposto l’assessore Luisa Filippi. Una risposta che non ha soddisfatto i consiglieri comunali: «Troppa la cautela e la prudenza di sindaco e assessore - afferma Graziola - Qui si tratta di far valere il peso di Rovereto nei confronti della politica provinciale... Minimizzare significa capitolare e declassare il Mart che deve rivedere il proprio modello proponendo mostre più “nazional-popolari” ma sempre di alto livello e aprirsi ad altre funzioni: musica, arti visive, sfilate di moda...». E non manca la provocazione di Tomazzoni: «Visto che Panizza ha finanziato le nuove divise degli Schützen, perché non metterli alla porta per introdurre i visitatori all’arte moderna magari accompagnati dalle bande?»

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