Marchio antislot a Social Stone e Simposio
Oggi la consegna a Palazzo Geremia. I titolari: «Da noi si gioca a calcetto e vince la socialità»
TRENTO. La socialità e i giochi da tavolo contro l’azzardo. Dopo il bar bar Civico 131 di via Perini, altri due locali slot-free riceveranno oggi il “marchio etico” assegnato dall’Alleanza per il contrasto e la prevenzione del gioco d'azzardo patologico. Si tratta del Social Stone di via Gorizia e del Simposio di via Rosmini. La consegna avverrà stamane, alle 11, a Palazzo Geremia, occasione in cui il Comune (per ora il marchio potrà andare solo a locali del capoluogo) e l’Associazione Ama Auto mutuo aiuto illustreranno anche i criteri di assegnazione e le procedure da seguire per gli esercenti interessati.
«Le slot si rivolgono a un target opposto al nostro», spiega Leandro Sabin Paz, uno dei tre soci del Social Stone. «Un fenomeno antisociale, che isola rispetto al mondo circostante e agli altri. Noi puntiamo invece sull'aggregazione e sul confronto con le persone. Così, quando ho saputo che esisteva la possibilità di avere il marchio, ho segnalato il nostro esercizio al Comune». Il locale è anche partner del concorso “Arte vs azzardo” aperto ai giovani under 29 e suddiviso in sei sezioni: manifesti, foto, video, canzoni, scrittura/poesia e fumetti. Il materiale dovrà pervenire entro il 15 ottobre all’indirizzo ama.azzardo@gmail.com (tel. 0461-239640) e sarà pubblicato sul “Trentino”.
«Presso di noi - continua Leandro - si svolgeranno i laboratori di formazione dei ragazzi che vogliono realizzare un video documentario o uno spot tipo pubblicità progresso. I workshop, in programma i sabati 27 settembre e 4 ottobre, saranno tenuti da me e da Paolo Holneider, anche lui videomaker. Il mio sarà dedicato alla produzione e il suo alla postproduzione. Saranno entrambi gratuiti e potranno essere una buona occasione per impratichirsi in questo ambito. Oggi si può girare anche con il telefonino o una telecamera molto semplice, mentre per il montaggio ci sono tanti software di facile accesso».
Esporrà con orgoglio il marchio etico anche Giuliano Bosisio, titolare del Simposio con il fratello Andrea e la cognata Michela: «Siamo sempre stati contrari alle slot - afferma -, prima di tutto per motivi morali: per esperienza ho visto che tutti quelli che giocano sfidando la sorte alla fine si rovinano». C’è poi la vocazione dell’esercizio: «Quando siamo arrivati non abbiamo cambiato il nome perché Simposio indica un luogo di incontro di persone e pensieri. È un posto fuori dalle convenzioni, dove si può slacciare la cravatta e dove vengono studenti ma anche tanti professori».
Qui si gioca sì, ma «a Risiko, Non ti arrabbiare, Scarabeo, scacchi e dama, carte», precisa Giuliano. «In passato abbiamo organizzato anche tornei di calcio balilla e siamo l'unico locale ad averlo gratuito». Ma le “macchinette”, afferma Bosisio - fanno male anche all’economia, perché «i soldi finiscono nelle casse dello Stato senza passaggi intermedi che comportino l’emissione di scontrini e fatture. Non solo: chi le slot le ha levate si è accorto dei danni che portano spesso con sè, come furti e danneggiamenti».