GIORNALISMO

Manifestazione per la libertà di stampa a Trento

Flashmob all’esterno di Palazzo Geremia, sede di rappresentanza del Comune, per ricordare i 12 giornalisti bielorussi arrestati. Il sindaco Ianeselli ha ricevuto i familiari di Antonio Megalizzi


di Claudio Libera


TRENTO. Si è svolta questa mattina, in via Belenzani e nel salone di rappresentanza di palazzo Geremia, la manifestazione nazionale sulla libertà di stampa. La manifestazione – svoltasi nel rispetto di tutte le norme a tutela della salute – è stata organizzata congiuntamente da Comune, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, Sindacato dei Giornalisti del Veneto, Articolo 21 del Trentino Alto Adige che hanno deciso di svolgerla nella Città del Concilio alla vigilia della World Press Freedom, celebrata ogni anno il 3 maggio.
La manifestazione si è svolta a Trento, scelta non a caso come città dell’inclusione e dei diritti umani.
Il primo momento alle 10, nonostante il tempo non proprio clemente, è stato un flashmob all’esterno di Palazzo Geremia, sede di rappresentanza del Comune, per ricordare i 12 giornalisti bielorussi arrestati per avere semplicemente svolto il loro lavoro di documentare le manifestazioni antigovernative. Dopo questo momento simbolico con l’esposizione della bandiera della Bielorussia di fronte a quelle di Trento, d’Italia e d’Europa, la tavola rotonda cè proseguita all’interno nel salone di rappresentanza.
L’introduzione è stata del sindaco Franco Ianeselli (che ha poi ricevuto la famiglia di Antonio Megalizzi); hanno portato i saluti i segretari Rocco Cerone e Monica Andolfatto, il portavoce di Articolo 21 del Trentino Alto Adige Roberto Rinaldi e Lorenzo Basso, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige Mauro Keller.
Le testimonianze centrali sono state quelle della presidente dell’Associazione Bielorussi in Italia Supolka nonché presidente di Articolo 21 Trentino Alto Adige Ekaterina Ziuziuk (che ha portato la testimonianza anche del free-lance italiano Claudio Locatelli, arrestato a Minsk) la giornalista siriana minacciata Asmae Dachan, Paola Rosà di Obct Cci e di Ubaldo Cordellini, giornalista in cassa integrazione del Trentino. 
Le conclusioni sono state affidate al presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Giuseppe Giulietti.













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