elezioni provinciali

“Mandato esplorativo” per Valduga

Si sblocca il confronto tra centrosinistra e Terzo polo: oggi il sindaco di Rovereto incontrerà Raffaelli e Conzatti



TRENTO. Il cambio di prospettiva è iniziato di buon mattino. Il primo a muoversi è stato Alberto Faustini che ha chiesto al Terzo Polo di non spendere più il suo nome visto che non era stata raggiunta subito la condivisione di tutta la coalizione. Appresa la notizia, Mario Raffaelli s’è rabbuiato, visto che gli era stata spuntata l’arma migliore, ossia il candidato “super partes”. Anche se - in accordo con il quartier generale di Italia Viva - aveva già messo in campo di buon’ora tutti i preparativi per una giornata campale, preallertando pure il direttivo di Azione per una probabile convocazione entro la stessa serata per prendere decisioni indifferibili. Insomma, tutto il “Terzo Polo” si preparava a un’uscita dal “tavolino”, convinto che ormai il centrosinistra proseguisse sul nome di Francesco Valduga senza tenere in considerazione le ripetute obiezioni sia di Azione, che di Italia Viva, che dei Verdi. Intanto era un grande agitarsi di telefoni, un rimestare trattative, per vedere di aprire qualche varco, per non lasciare che le ore passando trascinassero alla rottura centrosinistra e terzo polo. Nell’escalation di messaggi e messaggini, era stato raggiunto anche Pietro Patton, senatore eletto dell’Alleanza democratica e autonomista, simbolo vivente di una larga coalizione che ora poteva naufragare, pregandolo di intervenire, di rimettere ordine e ricomporre il quadro.

In questa tempesta che sembrava non volersi rischiarare più, nel primo pomeriggio ecco finalmente uno squillo inatteso: sul cellulare di Raffaelli è comparso il nome del sindaco di Rovereto. Mancava poco più di un’ora all’inizio del “tavolino” nella sede del Pd. Valduga ha chiesto al leader di Azione quali fossero i motivi di tanta resistenza. E lì s’è acceso un dialogo. La telefonata, stando al racconto che passando di bocca in bocca s’infittiva di nuovi particolari, s’è prolungata per una mezz’ora e ha messo sul piatto subito alcuni elementi politici, necessari per una chiarezza di rapporti. Valduga e Raffaelli hanno chiuso la conversazione accordandosi per un incontro a breve, anche se per il buon fine dell’iniziativa servivano ancora alcuni adempimenti formali da parte del centrosinistra che sostiene la candidatura di Valduga. Era necessaria, cioè, un’investitura (sia del candidato, che del terzo polo) che facesse uscire tutti dal pantano (senza dimenticare i Verdi).

E così è stato. Il “tavolino” ha messo a punto la partita, registrando l’uscita di scena della candidatura di Faustini e fissando i criteri di comunicazione nella triangolazione fra candidato in pectore, centrosinistra e terzo polo. E mentre il volto di Raffaelli e di Fabio Pipinato (Italia Viva) si distendeva, mentre anche quello di Renata Attolini (Sinistra) ritrovava il sorriso, è stato partorito un breve messaggio urbi et orbi - di cui si è fatto portatore il segretario del Pd, Alessandro Dal Ri - di questo tenore: «Le forze politiche che hanno fin qui sostenuto la candidatura di Francesco Valduga gli danno mandato di incontrare il Terzo Polo per un confronto politico e auspicano che analoga iniziativa si realizzi anche con l’Alleanza Verdi Sinistra».

Praticamente un mandato esplorativo come candidato presidente - senza più dubbi - con un incontro che si terrà stamane con Donatella Conzatti e i rappresentanti del Terzo Polo e che vedrà, a seguire, un confronto anche con i Verdi di Boato e la Sinistra. E, sempre domani, alle 17.30, nuova riunione del “tavolino” che dovrebbe essere l’ultimo passaggio, la ratifica - salvo straordinarie sorprese (ma il centrosinistra, si sa, è maestro di sorprese, soprattutto sorprese tafazziane) - della chiusura sul candidato Valduga. D’altra parte, dopo una mattina così concitata, con lo spettro di una spaccatura che avrebbe portato tutti a sicura sconfitta, tutti i rappresentanti del “tavolino” si sentivano non solo sollevati, ma anche fiduciosi. Oggi nuovo (ultimo?) round.

P.M.

 













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