Malore sul balcone, precipita e muore
Antonio Nalin, 47 anni, bidello alle Degasperi, è caduto dal quarto piano della palazzina di in viale Vittoria a Borgo Sacco
ROVERETO. Da giorni non stava bene e ieri, attorno alle 13, è uscito sul balcone del suo appartamento al quarto piano di una palazzina al civico 17 di viale della Vittoria, a Borgo Sacco. Forse la voglia di prendere una boccata d’aria fresca o forse il desiderio di fumare una sigaretta godendosi il sole di una giornata tutto sommato mite. Qualsiasi cosa intendesse fare, la scelta di Antonio Nalin, 47 anni compiuti lo scorso 11 maggio, si è rivelata fatale. La tragedia non ha avuto testimoni, ma comunque la dinamica di quanto accaduto appare tanto semplice quanto agghiacciante. Nalin deve essersi appoggiato alla ringhiera e, qualche istante più tardi, un malore improvviso gli ha fatto perdere l’equilibrio - forse ha addirittura perso conoscenza - ed è passato oltre la protezione. Un volo di dodici metri, conclusosi con un tonfo sordo sul selciato dello stretto cortile che una ringhiera separa dal marciapiede pubblico. Un tonfo che qualcuno degli inquilini ha sentito - come è stato riferito dagli stessi ai carabinieri del Radiomobile di Rovereto che sono accorsi sul posto e hanno compiuto i rilievi - senza però immaginare cosa potesse averlo causato. Impossibile, d’altra parte, pensare a una cosa tanto sconvolgente. Il corpo esanime dell’uomo è stato visto qualche istante più tardi e la richiesta d’aiuto al 118 è stata immediata: ai sanitari di Trentino Emergenza la situazione è parsa subito senza speranza, anche perché Nalin aveva sbattuto il capo e la morte era stata quasi certamente istantanea, ma come da protocollo hanno dato il via alle manovre di rianimazione. Operazioni al termine delle quali il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso dello sfortunato quarantassettenne. La salma è stato pietosamente coperta e, poco dopo, quando il magistrato ha firmato il nulla osta alla rimozione, è stata trasferita alla camera mortuaria.
Antonio Nalin, originario di Folgaria, s’era trasferito da parecchi anni a Rovereto e viveva nell’appartamento accanto a quello della sorella Barbara. Era bidello presso le scuole medie Degasperi che si trovano qualche centinaio di metri di distanza dalla sua casa. Da qualche giorno Antonio non stava bene e proprio Barbara, insieme ai suoi familiari, gli garantiva una costante assistenza. Lo aveva fatto anche ieri. Era stata tutta la mattina nell’appartamento vicino al suo, aveva sbrigato alcune faccende e aiutato Antonio. Poi se n’era andata. Avrebbe dovuto tornare di lì a pochi minuti: non poteva certo prevedere cosa sarebbe accaduto durante la sua brevissima assenza.
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