resistenza

Malga Zonta: duro scontro tra Olivi e Forrer alla cerimonia per ricordare i 17 partigiani trucidati

Il sindaco di Folgaria: "Un palcoscenico per politici di parte. Verità storica da accertare". Il vicepresidente: "C'era chi stava dalla parte sbagliata e chi da quella giusta, non c'è altro da dire. Che Forrer si faccia carico dei profughi". L'Anpi: "Sorpresi che Forrer non conosca la storia"



Folgaria. Alta tensione a Malga Zonta (Folgaria) durante le celebrazioni per ricordare i 17 partigiani uccisi dai nazifascisti nell'agosto del 1944 dopo un rastrellamento. Il sindaco di Folgaria Walter Forrer, presente per la pima volta alla commemorazione, ha attaccato la "ricostruzione storica dei fatti" e "l'uso strumentale delle cerimonie" che si sono tenute negli ultimi anni.

Forrer ha detto "che va riletta più attentamente da parte degli storici la dinamica dell'eccidio" e che "ci sono ancora molte zone d'ombra".  Secondo il sindaco di Folgaria, nell'elenco delle vittime comparirebbero anche nomi di persone "non uccise a Malga Zonta". Forrer ha poi rincarato la dose: "La popolazione di Folgaria non è mai stata coinvolta in questa celebrazione, che è diventata una passerella per politici di parte che la usano a fini strumentali e ne danno una lettura ideologica".

Un intervento, quello di Forrer, che ha provocato la dura reazione del vicepresidente della giunta provinciale di Trento Alessandro Olivi (Pd). "La verità storica è stata accertata - ha detto il  vicegovernatore - . E Malga Zonta ci dice solo una cosa: che c'era chi stava dalla parte giusta e chi da quella sbagliata, e su questo non c'è molto aggiungere".

Olivi poi ha attaccato Forrer sul tema dell'immigrazione: "Oggi abbiamo bisogno di esempi concreti di solidarietà ed accoglienza. Che Folgaria dia finalmente ospitalità ai profughi, e che non nasconda la testa nella sabbia per un calcolo egoistico legato al turismo". Parole accolte da un lungo applauso dalle tante persone salite a Malga Zonta per ricordare i partigiani morti.

A Forrer ha risposto anche Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, "La verità storica su Malga Zonta è accertata, basterebbe leggere qualche libro in più per saperlo".

Severo il presidente dell'Anpi dell'Alto Adige Orfeo Donatini: "Soprende che da parte di un esponente delle istituzioni vi sia così scarsa conoscenza di fatti storici ampiamente accertati avvenuti all'interno della sua comunità".

Contestato anche il sindaco di Schio Valter Orsi da un gruppo di giovani provenienti dalla sua città per aver promosso la revoca della medaglia d'oro ad alcuni partigiani.

 













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