Malga Pozza «rischia» il Tribunale

L’ex gestore contesta e non consegna le chiavi: la Magnifica ricorre alle vie legali


di Luciano Chinetti


CAVALESE. La vicenda della concessione della struttura agrituristica di Malga Pozza di proprietà della Magnifica rischia di finire in Tribunale.

Il titolare della gestione Mario Casagrande, infatti, ha inviato la disdetta, ma alla scadenza non ha consegnato le chiavi e non ha liberato i locali. Per dirimere la complessa vicenda la Magnifica pertanto si è vista costretta a ricorrere alle vie legali. Della vicenda se n’è parlato nell’ultimo consiglio dei regolani e lo Scario Giuseppe Zorzi ha illustrato all’assemblea come è nata tutta la complicata vicenda.

Nel novembre del 2011, come ha ricordato lo Scario la Magnifica Comunità aveva ultimato i lavori sistemazione e riqualificazione della struttura agrituristica di Malga Pozza, situata nel Comune di Moena investendo la bella cifra di oltre 600 mila euro. Con contratto della durata di 6 anni la struttura era stata affidata all’agricoltore Mario Casagrande, che aveva tra l’altro sottoscritto anche una fideiussione bancaria pari a 30 mila 200 euro in favore della Magnifica. Ma l’agricoltore a distanza di due anni aveva purtroppo inviato la disdetta senza per altro consegnare le chiavi alla Magnifica e liberare i locali da materiali e merce di sua proprietà. Non aveva nemmeno provveduto alla rimessa in pristino del locale caldaia, da lui abusivamente modificato con l’installazione di una nuova caldaia in sostituzione di quella prevista dal progetto. Al termine della locazione della stagione invernale 2013 il gestore dell’azienda agrituristica Mario Casagrande attraverso il suo legale aveva mosso alcuni rilievi circa l’idoneità dei locali e della strada per raggiungerli e dei titoli edilizi rilasciati. In pratica insomma veniva contestata alla Comunità la possibilità di attivare una struttura ricettiva all’interno dei locali oggetto della locazione. Ma tutti i rilievi mossi dall’agricoltore erano stati contestati dalla Comunità sulla base proprio dei progettisti e dei fornitori. Il legale dell’agricoltore si appigliava in sostanza alle presunte difformità interpretative delle norme urbanistiche, anche queste respinte in toto però dall’architetto Voltanella , progettista e direttore dei lavori. A questo punto alla Magnifica non restava altro che tutelare i propri interessi a far riconoscere le proprie ragioni ricorrendo alle vie legali attraverso l’avvocato Romano Nicolini di Trento al quale è stato affidato il patrocinio, che ha presentato un preventivo di parcella di 2.700 euro oltre all’Iva e contributi previdenziali.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano