Malga Brigolina, l’asfalto spaventa gli ambientalisti
In allarme Toffolon di Italia Nostra: «Finora solo interventi sconcertanti». Ma Cappelletti difende la scelta: «Per la Circoscrizione intervento necessario»
TRENTO. É proprio necessario realizzare una strada asfaltata per raggiungere Malga Brigolina? E farci accanto addirittura un parcheggio? Risponde di sì un convinto Sergio Cappelletti, presidente della circoscrizione Bondone. «Innanzitutto non è una colata di asfalto, ma un ripristino», puntualizza. «Da tantissimi anni viene richiesto un riordino», aggiunge. «E poi il tratto di strada che parte dal Pra' del Boter e arriva all'imbocco del prato è già asfaltato. L'intervento inizierà un centinaio di metri prima della malga, dove verranno fatti i parcheggi, e proseguirà fino al limitare del prato: non è certo un'autostrada».
Per Cappelletti i parcheggi «regolamenteranno la sosta selvaggia, come le auto lasciate sul prato e a bordo strada sollevando un polverone che non finiva più: erano anche state raccolte delle firme contro questo fenomeno. Sono i fruitori che chiedono di intervenire: le famiglie che prendono il sole e gli stessi censiti. Quando c'è un temporale, nella terra si formano buchi da Camel Trophy, tanto che bisogna continuare a buttare ghiaia, la quale poi finisce nel prato...».
Il presidente parla di una «questione di sicurezza e anche di salvaguardia dell'ambiente: le macchine sono sempre venute, ma almeno saranno lasciate in ordine. Questa è una rivalutazione del territorio: nel tanto decantato Alto Adige arrivi ai masi con l'asfalto. Sono convinto che questa scelta sia doverosa e non più procrastinabile: anzi si sarebbe dovuta prendere prima. Me ne assumo la paternità politica. Tra l'altro si è aspettato la fine della stagione per venire incontro alle famiglie che usufruiscono dell'area. A bordo strada, inoltre, verrà raccolta l'acqua piovana e scaricata in modo omogeneo senza causare erosioni del terreno».
Si tratta di una strada comunale: «La decisione è stata presa dall’assessore Gilmozzi, ma noi l’abbiamo a lungo caldeggiata, esprimendo infine un parere favorevole in primavera. Ora ci aspettiamo che i lavori siano terminati prima che arrivi la neve».
Mette le mani avanti Giuseppe Toffolon, presidente di Italia Nostra: «Non ho un'idea precisa del progetto, ma desta più di una preoccupazione visto i precedenti: il fatto che si sistemi una strada nel bosco e si attrezzi uno spazio di sosta di per sé non sarebbe uno scandalo, se non fosse che il modo in cui ciò è stato fatto finora in Bondone è sconcertante. Non si è mai vista una stazione turistica dove i parcheggi si ricavano in cima e non alla base, disseminandoli ovunque. Una cosa elementare che sfugge sempre è che fare un parcheggio in montagna è diverso che farlo all'area Zuffo. Se non si capisce questo, si va inevitabilmente a compiere dei disastri. Posso solo auspicare che abbiano cambiato radicalmente filosofia, utilizzando un asfalto povero di bitume, il più possibile simile a ghiaino, eliminando la segnaletica in modo totale (alle Viotte ci sono due “P” per cartello) e magari prevedendo delle forme vegetali per non dico nascondere ma delimitare il parcheggio. Invece che avere in mano il Codice della strada, in Comune dovrebbero dotarsi di un manuale sulla progettazione nelle zone paesaggisticamente delicate. Sia nel mondo tedesco che anglosassone ci sono esempi utili da seguire».(l.m.)