Malati di tumore, firme contro le visite fiscali
La denuncia di Chiara Dossi raccolta dall’associazione Ricerca Genomica Chelodi lancia l’iniziativa. Ottobre: «Un’interrogazione in Parlamento»
TRENTO. Una denuncia che indigna, perché coinvolge una malata di tumore. Riguarda l’aspetto delicato delle visite fiscali, che per essere imparziali, sono scelte da un computer che non distingue tra patologie diverse (perché tra i parametri memorizzati, il dato non c’è) e che dunque seleziona anche malati oncologico. Il caso sollevato da Chiara Dossi su Facebook (riportato sul Trentino di lunedì 1 giugno), è una questione di buon senso: l’interessata si sfoga di non aver sentito il campanello del medico fiscale, perché in alle prese con la chemioterapia che l’ha debilitata, ma che non l’ha esentata di ricevere l’avviso per presentarsi a Trento per la visita fiscale.
Ora, il caso riportato sul nostro giornale sarà al più presto oggetto di una raccolta di firme. Lo annuncia Stefano Chelodi, segretario generale dell’Associazione trentina ricerca genomica e presidente della delegazione trentina della Fondazione Veronesi: «Qualche mese fa avevamo già affrontato il problema, interessando direttamente Renzi con una lettera, nella quale denunciavamo “l’assurda situazione dei malati oncologici costretti a sottostare alla disciplina delle visite fiscali, quando per reagire e resistere alla malattia devono poter sorseggiare ogni attimo e piacere della vita”. È assurdo che in un Paese civile si creino delle situazioni simili, in cui i malati non possano godersi senza fasce orarie il tempo che potrebbe essere dedicato a momenti all’aperto, di svago».
Chelodi aggiunge che la situazione potrebbe essere risolta con un elaboratore intelligente, che selezioni i tipi di malattia. «La lettera scritta a suo tempo a Matteo Renzi - precisa - non ha ottenuto nessuna risposta, per questo nel prossimo direttivo dell’Associazione trentina ricerca genomica proporrò di partire con la raccolta di firme, prendendo spunto dalla vicenda sollevata da Chiara Dossi».
A suo tempo, quando fu inviata la lettera a Renzi, l’onorevole Mauto Ottobre si era impegnato a proporre il problema in parlamento. Ottobre, che a Roma sarà mercoledì, assicura che si prenderà a cuore il problema: «Conosco la persona che ha denunciato il problema - spiega - e appena arriverò a Roma, mercoledì, mi voglio interessare di quale sia il metodo più efficace per ottenere una risposta al proposito. Valuterò se proporre un question time o un’interrogazione, in base ai tempi della risposta. La raccolta firme aspetterei a farla, meglio vedere ciò che mi rispondono». (sa.m.)