«Mai più fascismi» adesso c’è il comitato
La campagna promossa dall’Anpi prevede anche una raccolta di firme per il Capo dello Stato
TRENTO. Anche in Trentino si è costituto un comitato provinciale che coordinerà la campagna “Mai più fascismi” promossa dall’Anpi (l’associazione dei partigiani) a livello nazionale. Un appello rivolto alle istituzioni e una raccolta firme che andrà avanti fino a maggio e che saranno consegnate il 2 giugno, Festa della Repubblica, al capo dello Stato Sergio Mattarella. Sono oltre una ventina le associazioni, tra queste Acli, Arci, Libera, Uisp, gli universitari dell’Udu, i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) e i partiti della sinistra, dal Pd a Liberi e Uguali fino a Rifondazione e Partito comunista italiano, che partecipano alla campagna contro ogni rigurgito di neo-fascismo, sempre più frequente, ma anche per dire no alla xenofobia e al razzismo nei confronti dei migranti. Ieri mattina, nella sede dell’Anpi di via degli Olmi, è stata presentata l’iniziativa. “Lo scopo dell’appello – ha detto Mario Cossali, presidente provinciale dell’Anpi – è quello di promuovere una cultura antifascista. Siamo preoccupati per il diffondersi dell’indifferenza su questi temi e per la crescita di una cultura razzista, intollerante e neo-fascista. Come siamo sconcertati dal fatto che sia stata data la possibilità ad una formazione di chiara ispirazione fascista come CasaPound di partecipare alle elezioni. E’ un segnale di cedimento delle istituzioni”. Ogni associazione, organizzazione, partito coinvolto nella campagna raccoglierà le firme nel corso delle proprie iniziative e in sede ma è possibile firmare anche on line collegandosi al sito www.anpi.it Almeno a Trento, dal 10 febbraio dovrebbero essere predisposti dei banchetti per poter mettere la firma in calce alla petizione. “Uniti perché lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista, per chiedere lo scioglimento delle organizzazioni neo-fasciste, per risposte umane a idee disumane. Al centro: persona, vita, solidarietà”, riporta l’appello. “L’esperienza della Resistenza – prosegue – ci insegna che i fascismi si sconfiggono con la conoscenza, con l’unità democratica, con la fermezza delle istituzioni. Nel nostro Paese già un’altra volta la debolezza dello Stato rese possibile l’avventura fascista che portò sangue, guerra e rovina come mai si era visto nella storia dell’umanità. L’Italia, l’Europa e il mondo intero pagarono un prezzo altissimo. Dicemmo “Mai più!”; oggi, ancora più forte, gridiamo “Mai più!”.
(pa.pi)