Maggioranza, rebus collegi Una donna Pd a Trento 

Vertice tra le delegazioni del centrosinistra autonomista: la prossima settimana incontro regionale a Bolzano. Per il capoluogo rispunta Donata Borgonovo Re 


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Il centrosinistra vuole che la partita elettorale per le elezioni politiche del 4 marzo assuma una connotazione regionale. Ieri si sono trovati attorno ad un tavolo (e una volta di più il tavolo era nella sede del Patt) i segretari trentini della maggioranza ed hanno convenuto che una cornice che comprenda Trento e Bolzano si rende necessaria anche e soprattutto pensando al proporzionale. Dunque subito dopo le feste, il giorno 5, si terrà prima un summit in Alto Adige e, nel pomeriggio, si proveranno a tirare le fila a Trento, mettendo una prima rosa di nomi sul famoso tavolo. Ieri ci si è limitati a chiarire che chi vuole essere della contesa dovrà avere esperienza, capacità ed essere espressione della società locale. La parte finale suona come un timido no ad eventuali paracadutati da Roma ma, come insegna l’esperienza passata, l’altolà si traduce spesso in un’intenzione scritta sulla sabbia.

La cornice regionale diventa ancora più necessaria dopo che i verdi altoatesini hanno fatto sapere di volersi candidare non già con la coalizione del centrosinistra autonomista ma con Liberi e Uguali, lista del due presidentissimi Grasso e Boldrini. Marco Boato ha fatto notare che a sud di Salorno i verdi restano fedeli alla coalizione: servirà dunque dare risalto al simbolo rimasto nel centrosinistra e, anche se nessuno lo dice ancora apertis verbis, occorrerà riconoscere al momento della scelta dei candidati pure la presenza della componente verde e socialista.

Il segretario dell’Upt Tiziano Mellarini ha confermato che il suo partito sarà federato con Civica Popolare, la nuova gamba di centro appena nata con la ministra Beatrice Lorenzin e Lorenzo Dellai tra i fondatori: una ratifica che verrà fatta dal coordinamento Upt il 2 gennaio. Nessuno si nasconde che una figura come quella di Dellai sia centrale per la coesione politica della coalizione e il ragionamento si allarga alla sua congrua collocazione nello scacchiere elettorale del centrosinistra.

L’ex presidente della Provincia dovrà contribuire al traino di Civica popolare sul proporzionale ma a Dellai serve anche un solido seggio nell’uninominale e, si è detto ieri a margine della riunione dei segretari, la collocazione più acconcia sembra essere il collegio della Valsugana dove potrebbe contare sul traino di fedelissimi come Passamani (capogruppo Upt, per la parte alta della valle), mentre nella zona sud si muovono dellaiani di vecchio stampo, come Marco Depaoli. Ma questo è un ragionamento che piace agli interessati o, piuttosto, è il desiderio più o meno inconfessato di Pd e Patt che a questo punto avrebbero mano libera nel collegio più ambito, quello di Trento. Non è un segreto che il segretario del Patt Franco Panizza (confermato per acclamazione come candidato dal suo partito) voglia correre al Senato nel capoluogo. Ma è anche vero che in casa Pd la piazza cittadina è questione di orgoglio e di peso specifico reale: ma su questo aspetto sarà interessante vedere quale corrente del Pd avrà la forza di mettere la testa davanti nella scelta del nome da collocare nel collegio di Trento. Nelle ultime ore prende sempre più vigore l’idea che debba essere una donna a rappresentare il partito di maggioranza relativa: c’è in campo Lucia Maestri ma non manca chi, nel partito del segretario Italo Gilmozzi, pensa che Donata Borgonovo Re (che pure si è chiamata fuori) sarebbe la migliore mossa per intercettare il voto di chi, senza valide alternative, finirebbe per votare M5S. Altri nodi? Una matassa: occorre garantire la presenza di Michele Nicoletti, mentre scalpita anche la fedelissima renziana Elisa Filippi. Chi ama scommettere assicura che a Rovereto sarà messa ai blocchi di partenza la coppia assessorile formata da Alessandro Olivi e Mellarini. Basterà l’Epifania per dipanare il tutto?













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