Madrano, la strettoia non si tocca
La Provincia appalterà i lavori solo nel 2017. Il sindaco: «Stiamo cercando di sbloccare la situazione»
PERGINE. La stretta di Madrano sta diventando un nodo da sciogliere anche per la nuova giunta.
Sono decenni che la popolazione di Madrano e Canzolino si sta muovendo contro la pericolosissima situazione viabile: due scuole, la farmacia e molte abitazioni sono prospicienti la strettoia di Madrano con costante insicurezza per scolari e residenti. Solo nel febbraio scorso, il Comune era riuscito a far sì che la Provincia recepisse il progetto proposto per by-passare la strettoia di Madrano. Progetto che era stato accolto positivamente da scuole, genitori, Comune stesso oltre che dalla popolazione. Poi, il progetto e stato approvato (il 12 giugno scorso) dalla conferenza provinciale dei servizi e venivano stanziati (dalla Provincia) 400.000 euro. Solo che nel frattempo la Provincia decideva di differire al 2017 l’appalto dei lavori. E il consigliere comunale Walter Zanei (Upt), nel sottolineare la gravità del differimento dei lavori per la sicurezza dei pedoni (parla di 3-4000 auto al giorno in transito), ha chiesto lumi al sindaco Roberto Oss Emer anche alla luce, e viene riportato nel testo del documento, dell’opposizione dei proprietari all’esproprio dei terreni necessari al marciapiede e alla stradina prevista, ma anche della lettera che «nel maggio scorso, proprietari ed esponenti locali della lista civica “Patto per Pergine” hanno fatto sottoscrivere ad abitanti di Madrano e Canzolino per boicottare il progetto». In sostanza Zanei ha chiesto al sindaco se intende intervenire per accelerare l’iter necessario alla realizzazione del progetto, e l’impegno che il Comune intende assumersi per il risolvere il problema della sicurezza dei pedoni.
Oss Emer afferma di essersi «già relazionato e che sarà parte attiva e propositiva». Nel contempo scrive che sta valutando la fattibilità tecnico - economica del passaggio al Comune del tratto viario in questione. A questo proposito Zanei ha ricordato l’onerosità dell’eventuale manutenzione del tratto di strada che diventerebbe comunale.
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