Ma Paolo (Cisl) va all’attacco di Ioppi «Riapertura necessaria per l’occupazione»

TRENTO. «Cisl medici del Trentino dissente completamente dalle opinioni espresse ieri sul quotidiano "Trentino" dal presidente dell' Ordine dei Medici Chirurghi, dottor Marco Ioppi, in riferimento al...



TRENTO. «Cisl medici del Trentino dissente completamente dalle opinioni espresse ieri sul quotidiano "Trentino" dal presidente dell' Ordine dei Medici Chirurghi, dottor Marco Ioppi, in riferimento al punto nascita di Cavalese». Nicola Paoli, segretario Cisl medici spiega che il sindacato «condivide le proposte dei cittadini, della comunità e delle parti politiche, di trovare una soluzione per la riapertura del punto nascita che significa ulteriore occupazione per i nostri giovani specialisti medici e sicurezza nelle strutture esistenti. Stigmatizziamo la proposta del presidente Ioppi di autoreferenziarsi o assumere medici ex ospedalieri (" Ad esempio io o altri medici potremmo anche essere disponibili ad andare uno o due giorni alla settimana..."). Spiace rilevare che tutto questo ardore non sia stato usato a difesa della medicina generale e della sua Scuola di Formazione specifica, per la quale, in tempi recenti, Cisl medici aveva pubblicamente evidenziato criticità che probabilmente non sono state risolte, visto che nella Legge 15 del 3 agosto u.s., è stata tolta alla competenza dell'Ordine attuale, mentre era sempre stata assegnata nelle gestioni ordinistiche del passato».















Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.